Elephant di G. Van Sant (2003)
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ma la prima cosa che leggo, l'Utente di IMDB, è illuminante: "On top of all this, the pacing is superb, slowly building up the almost unbearable tension. When it is finally released, the explosion hits you with a frightening energy that is as unforgettable as it is chilling. "
Non lo so, non capisco. Non c'è niente di simile a una tensione qui, per me. Niente che assomigli al pathos, e quindi alla catarsi. La sospensione voluta dall'autore è talmente efficace che osservo il tutto come esercizio di stile, e quello che apprezzo di più è il time lapse (opera di Eric Edwards) delle nuvole -- come in Chopper, solo che lì c'era un personaggio simpatico.
Sappiamo che il film tratta della strage di un liceo simil-Columbine, e abbiamo già visto il film di Moore; sappiamo che vedremo "un giorno qualsiasi a scuola", come recita la tagline, e che prima o poi succederà qualcosa di abbastanza prevedibile. Infatti, vediamo un giorno qualsiasi a scuola, e poi (non prima) succede ciò che era previsto. Fine del film.
Quello che ho apprezzato, oltre il time lapse, sono la steadycam puntata alle spalle, e il montaggio a cura dello stesso Van Sant; la qualità della visione è iperrealista, il montaggio non-lineare riesce a dare un'impronta surrealista, con risultati apprezzabili; probabilmente non starei scrivendo di questo film, se non per via del montaggio; ed è la solita storia di Van Sant, c'è sempre qualcosa nei suoi film per cui valgono una menzione speciale, ma ancora una volta non è il film stesso.
Dovrei dire che canzoncine come il "Chiaro di Luna" e "Per Elisa" come colonna sonora sono efficaci, e non mi pare che Beethoven sia mai stato abusato cinematograficamente; ma è anche vero che sarebbero ugualmente efficaci in ogni caso, e in qualunque film. Quella è arte.
P.S.: il perché del titolo è qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Elephant_(film)
In un remake italiano, potremmo adattarlo al gioco di parole del mio titolo, con i due sparatori in mensa che non trovano le loro bevande preferite, e scatenano l'inferno.
P.P.S.: perché invece le sonate al pianoforte siano state alzate di quasi un semitono rimane un fittissimo mistero
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