30/04/11

Macabre Ballad*

Burnt offerings by D. Curtis (1976)
I happened to watch a clip from this flick on the tv a long long time ago, I'm afraid the year after it was released in the U.S., so it was very likely in black and white... And the scene was this:


 where the pool tries to drown the young host in the haunted mansion. Burnt offerings offers us a unique chance to see the strangest cast, with


the great Oliver Reed

(still one of the most fascinating looks in the movies)


and Bette Davis, quite convincing as the old aunt

even though the first name either in the titles and on the bill is that of

Karen Black

very likely the most famous heteroforic actress ever, since her special quality is way more glaring than -e.g.- Shelley Long. Burnt offerings doesn't suck; I guess it would be difficult even for the worst movie to suck with such an outstanding cast; in fact I'd say that all of the parts here are greater than the whole, which just couldn't be more than a haunted-mansion-movie, being it set in a haunted (holidays) mansion and telling us the story of the family that will eventually face a tragic fate living in it.
In 1976 product placement was 100 and 3 years old already, and "the  goods [...] placed in a context usually devoid of ads" were the same old venomous crap that our cinematic heroes seem to prefer:


cigarettes


and alcohol
 even the old cinema star can't help but smoking

Hollywood style

So the old, not-so-creepy but severely haunted house finally gets its victims; of the Rolfs remains nothing, except for the insane wife doomed to play the old lady and to haunt the house in any possible future...
A case of mental illness or a series of paranormal phenomena, we'll never know for sure, perhaps we don't really want to; in the end the only one thing I'd like to know is:


whose the heck were the goddamn' broken spectacles in the swimming pool?!?

I know, I know, that was the capital Clue in Chinatown. but... really, WTF??

Academy Award in 1976


for Best Telephone.

*That is the Italian title; I guess they found "Offerte bruciate" to be kind of ambiguous. 

29/04/11

I WAS A TEENAGE FANGORIA READER! 2!

The deadly spawn di D. McKeown (1983)
Credo che i ragazzini sotto i 18 anni avrebbero riso troppo forte nei cinema, motivo per cui il film fu vietato ai minori; ad onor del vero è la prima volta che vedo questo avviso del BBFC, ed è anche l'unica cosa nuova che il film offra al blogger da vedere.

Nel 1983 leggevo Fangoria, e questa 


è una delle allettanti amenità da copertina che proponeva la nota rivista americana; in effetti il mostro è quantomeno abbastanza strano da incuriosire, specialmente un sedicenne che lo vede solo in fotografia....
Il fatto che le sue sanguinose azioni nel film siano perlopiù limitate ad una lenta, esitante manducazione delle sue (inspiegabili) vittime, mentre ogni altro movimento è affidato al montaggio della pellicola, non è una delle qualità più comunemente prevedibili dai giovani lettori della stampa popolare.


Davvero non si capisce come potrebbe mai una cosa tanto lenta nutrirsi di esseri umani, che seppure goffi al suo confronto sono saette, e non condividono il discutibile pregio di un corpo in poliuretano installato su una piattaforma fissa.


In breve, l'unica cosa "buona"-si fa per dire- di The deadly spawn l'avevo già vista in fotografia nel 1983, ed era sicuramente meglio ricordarla così, immobile come si conviene alle immagini fotografiche, mentre una caratteristica che io ritengo ancora indispensabile per i mostri assetati di sangue umano è che siano almeno in grado di deambulare... in qualche modo.


Al contrario, i cuccioli di mostro nuotano che è una bellezza; il loro movimento serpeggiante nell'acqua è esattamente lo stesso dell'uomo durante i suoi primi minuti di vita, ed è riprodotto con un realismo che nemmeno il computer potrebbe simulare:


praticamente perfetto, e non si tratta di un costoso trucco cinematografico... Dipendesse da questo, sarebbe un capolavoro; purtroppo c'è tutto il resto.
Spoiler: infine un mostro sfugge alla persecuzione dei terricoli e cresce a dismisura in tempo per i titoli di coda:


è l'unico caso in cui la velocità dei movimenti sia proporzionata alle dimensioni, ma è decisamente troppo tardi. Raro film con un'inquadratura del pulviscolo atmosferico:



un'immagine che rimanda sempre all'incanto e alla magia universali... 
Totalmente sprecata; come i 25000 dollari del budget.

Giudizio: è la fermezza del mostro la cosa peggiore del film? Il mostro più agile della galassia non l'avrebbe comunque salvato... Se questo è un giudizio.

27/04/11

I wanna download

I am number four di D.J. Caruso (2011)

è un titolo che ci offre l'occasione di riflettere ancora sulla rarità dell'eteroforia (V.) e, nel caso del blogger, sulla potenziale minaccia che essa rappresenterebbe. In questo caso, il dilemma "saprei resisterle?" trova subito una risposta, non appena l'attrice apre bocca:

SI

fintanto che lei è americana ;-)

Giudizio: questa è la mia recensione del film. Giudicate voi.

25/04/11

GRRR!

"We know exactly how and why an engine works, but a one celled organism is more complex and more mysterious than the most sophisticated machine." (Dr. Moreau)

Dopo Logan's run, uscì questo

The island of Dr. Moreau di D. Taylor (1977)
altro film che il piccolo blogger avrebbe voluto vedere al cine: ancora con Michael York protagonista


 e con Burt Lancaster nei panni del titolo


in una riduzione di H.G.Wells che risente molto dei trascorsi televisivi (dovrei dire della vita televisiva) del regista, perché è in pratica un lungo telefilm con attori famosi e che sembra trattare accidentalmente un famoso romanzo di fine ottocento. Malgrado tutto l'interesse che le tematiche e le implicazioni etiche e archetipiche di quest'ultimo mantengono a dispetto dell'età, il film è vecchissimo, e per quanto sofisticati fossero all'epoca i trucchi degli ibridi creati da Moreau


non sono proprio all'ultima moda. Il film deve molto della sua dignità ai due famosi protagonisti, mentre tutto l'impianto è alquanto dozzinale. Giudizio: passabile, ma in TV.

P.S.: le scene di stunt cogli animali mi sono sembrate ben poco AHA supervised, e quelli sono sempre attimi di vera tensione per il blogger... in compenso, questo serval (forse l'animale + sproporzionato in natura dopo il tucano) domestico


(cioè, un possibile futuro domestico in casa Moreau=) è il primo a essere baciato dalla bella (Barbara Carrera) di turno... anche se femmina


Il secondo (di turno) è il più animalesco York.
Anche fuori dai film di fantascienza, sembra proprio che ci sappiano fare cogli umani, questi servali:

tuttipazziperigatti.eu


gotpetsonline.com

milano.annuncia.it

connect.in.com

e non solo con gli umani:


questa è la strana parentela accidentale di Shakira e Katijinga.

24/04/11

l'uovo di pasqua

a quanti di noi, per quanto tempo, hanno regalati intrugli mortali a base di zucchero e al sapore di cacao, in forma di uovo, in questo giorno infausto? e a quanti di noi invece hanno raccontato della "sacra colomba" che arrivò dal cielo nel fiume in un grande uovo? stai zitto e mangia il tuo cioccolato, piccolo gentile goloso.
un'altro giorno di festa per gli ebrei.  e i dentisti.

23/04/11

Alieni al supermarket

Alien Raiders di B. Rock (2008)
film di serie B o C, dove il sanguinoso e movimentato assedio di un supermarket da parte di un gruppo di individui dal volto coperto è giustificato dalla "infezione" del solito parassita alieno. Appena si spengono le luci 


le corsie divengono il set perfetto per cacciare mostri assetati di sangue:



ma il film è altalenante, la storia traballante, la regia incerta, la recitazione parrocchiale, e insomma con tutta la buona volontà rimane un B-movie in ogni senso, fino allo scontatissimo finale-a-sorpresa, per togliere ogni dubbio residuo. La cosa migliore del film è che non vi recita un solo attore famoso; la cosa peggiore è che probabilmente nessuno del cast lo diventerà mai.
Giudizio: quando vedi un film basandoti sul titolo, hai un 50% di probabilità che il film sia meno peggio del titolo. Se escludiamo la legge di Murphy.

Ritorno dal futuro

E' fantascienza per il blogger, credere di aver davvero voluto vedere questo

Logan's run di M. Anderson (1976)
quando uscì nei cinema; il film sembra girato in un'epoca preistorica, in cui ci si immaginava che nel 2274 tutti gli abitanti della Terra, riuniti sotto grandi cupole di plastica, sarebbero stati dei fricchettoni anni '70 in costumi da fantascienza anni '50 (da notare qui anche l'ordigno di controllo esteto-chirurgico con display analogico)


con qualche concessione meno puritana per le femmine immesse nel "circuito del piacere"



...tutta la prima parte del film è un caleidoscopio scenografico futuristico vintage





di tale esasperazione da lasciare confusi, un kitsch ben stagionato di intensità quasi russeliana, compreso un uso di droghe sconosciute persino a me:



e del sano blue screen, in una particina minore:


Con il Britannico Michael York


nel ruolo del titolo, affiancato a Jenny Agutter (quella di Walkabout)



nel ruolo della donna.
Il film è stato sceneggiato da un David Zelag Goodman, già autore di Straw Dogs nel 1971; ma c'è anche un rappresentante storico del popolo eletto,

Peter Ustinov
 qui nei panni piuttosto patriarcheggianti dell'ultimo uomo vivo negli U.S... Non poteva che essere un giudeo.

Ottimo il lavoro di rinselvatichimento della Capitale statunitense - una utopia sempre sublime


ottenuta per mezzo di un' opera pittorica, ovviamente, da che la CG non solo non esisteva, ma era probabilmente del tutto inimmaginabile per quelle stesse tribù cinematografiche che immaginarono questa


come la schermata di un computer dell'anno 2274.

Il collega del sandman York è 

Richard Jordan

verosimilmente l'attore più altolocato e meglio educato nella storia del cinema, un nativo newyorkese che alla prestigiosa, millenaria Sherborne School (nel Dorset) acquisì una pronuncia anche migliore di quella del collega Britannico (di Fulmer, Buckinghamshire). Ma bisogna ammetterlo, né Americani né Inglesi parlano più come negli anni '70, e tanto più si arretra nel tempo tanto più per il blogger straniero la lingua risulta comprensibile, quindi la diagnosi è inevitabilmente quella di una situazione degenerativa. E certo, è sempre bello poter seguire un film senza sottotitoli comprendendo ogni parola pronunciata, ma devo anche ammettere che è piuttosto strano guardare un film di fantascienza recitato in Inglese...
Insolito, se non altro; che è sempre un gran bene.

La grande rivelazione di Logan's Run, infine, è lei:

Farrah Fawcett-Majors

già proiettata fisicamente nel futuro degli anni '80 colla sua permanentona bionda.

Infine, l'iniqua società delle campane di vetro giganti, dei "circuiti del piacere" e delle morti programmate a trent'anni è destinata a crollare, non soltanto per la provvidenziale esplosione a catena dei cupoloni stessi nel finale, ma per l'imminente apocalisse a cui porterà lo schiarimento massivo degli "orologi della vita" e il ritorno a una qualche sorta di naturalità che comprenda l'invecchiamento, e il decesso a tempo debito.... 

Mi capita poi di vedere questa foto del protagonista Michael York, su IMDB:


e mi chiedo: ne sarà valsa la pena?

Ma per quanto ne sappiamo del mondo del cinema, qui non si tratta soltanto degli effetti naturali del tempo; e qualsiasi cosa si stia facendo ancora oggi, sulla soglia dei '70, dovrebbe pensare di smettere.
Per un po'.

Battute memorabili:

Jessica 6: "What do you suppose this was?"
Logan 5 : "Looks like some sort of breeding pan. They say people used to breed animals, fish, anything... To eat, you know?"
Jessica 6: "Must have been a savage world!"



"Earth Day", today; i'll copy and paste here my journal from deviantArt for today:

i do care a gob about this world; i don't eat its dwellers -not even other "animal" species- i don't drive stinky noisy things to move myself around... i mean, i don't need any "earth day" really, every day is the good one to think about it to me, just living on it, watching it. feeling it. i think that the very existence of an "earth day" is totally paradoxical so as "ecology" is; this "world" is ALL we have until we walk at the bottom of the skies, we should care about the tiniest insect as well as the whole cosmic organism that a planet is. and yet this should come naturally; there's nothing to say, to read, to write about it; nothing that could be useful, since we need an "earth day".
we went to the city park [link] to celebrate this "earth day"; i was there the day before yesterday, and i happened to meet some squirrels squirreling around, so we brought the camera -- the one with a zoom -- to try and take some photos of them. i came back with a good portrait of MF [link] and one blurry shot with a blurry red spot and a blurry black one: the squirrel, and the blackbird.
i don't care, i saw him IN PERSON, alive, climbing up that tree like a little red twister, stopping on a branch to watch down, and finally disappearing back in his fairy-tale world up there... closer to the sky.
i just love those guys. people living on trees, in woods and forests... the magic dwells there, amongst them all. i love them all.

we don't need an "earth day"; we need "earth years", and "earth centuries"; we need to live an "earth life", because this is where we are and where we should really LIVE.. instead of surviving in the city