dal documentario Imax "Mistery of the maya".
La questione al momento è dibattuta fra i paradigmi dell'archeologia tradizionale e le ipotesi degli studiosi delle nuove scienze "pseudoarcheologiche", sorte alla luce di prove schiaccianti sull' esistenza di intelligenze non-terricole che hanno partecipato in maniera talvolta determinante dell'umanità e della sua Storia in fondo ai cieli, ad es. "paleoastronautica" e "clipeologia":
1) il bassorilievo raffigura Pacal nel suo viaggio verso l'Altro Mondo (Xibalba)?
2) il bassorilievo raffigura Pacal nel suo viaggio verso un altro mondo?
La risposta, piuttosto ovvia dal mio punto di vista è: sì.
Una tale conoscenza del percorso escatologico -paragonabile a quella degli altri costruttori di piramidi, gli Egizi- dell'uomo porta a ri-considerare gli aspetti apparentemente crudeli e addirittura folli dei Maya, con i loro riti sanguinari e le loro esecuzioni di massa, e quindi la loro inspiegabile simpatia per il decesso, un desiderio di morte che agli occhi dei moderni Occidentali (ma non solo dei moderni) è più o meno totalmente incomprensibile. Riguardo il reperto particolare, abbiamo una sola certezza: che la famosa incisione, qualsiasi cosa rappresenti, appare sul coperchio del sarcofago reale, ovvero: che è direttamente correlata alla morte del re, e alla realtà che secondo la tradizione Maya lo avrebbe interessato a partire dal suo trapasso. Almeno su questo punto non possiamo avere dubbi; come racconta il documentario, l'archeologo Messicano Alberto Ruz Lhuiller ha fatte asportare le centinaia di tonnellate di roccia che sigillavano il condotto verso la camera funeraria, e sollevato l'immane coperchio ci ha trovato uno scheletro dall'aria regale. Se queste caratteristiche del ritrovamento possono bastare agli studiosi per stabilire che si tratta della tomba di Pacal il Grande, la raffigurazione del suo contenuto basta allo scrittore per sapere cosa stava facendo colui al momento della sepoltura del suo pondo casso: se ne stava andando molto, molto lontano da Qui, e Ora.
dove non esistono le parole ;)
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