25/12/09

Natale Selvaggio

Finalmente, come regalo di Natale, mi capita un bel film:


Where the wild things are di S. Jonze (2009)
☻☻☻

e ancora una volta, la fiaba con un bambino protagonista è tutt'altro che una storia per bambini; ma ogni intenzione apologetica e ogni spunto di riflessione non giustificano mai la noia o la pretenziosità di un film, e non è proprio questo il caso. E' un film quasi perfetto, e per questo il suo difetto maggiore mi irrita più che mai, benché sia di fatto un eccesso: si tratta infatti di quello che in gergo cinematografico chiamano "overscoring", a cui personalmente preferisco la laconicità sonora di certi Europei. Ma non si può avere tutto.
E poi, c'è anche una canzone di Daniel Johnston (!!!)


Anche qui si parla di archetipi, in part. quella versione mostruosa del Buon Selvaggio che qualche utente cine-letterario può ricollegare al King Kong di Wallace e a qualche sua riduzione per lo schermo. Ma qui non c'è una Bella a uccidere la Bestia, nessuna ovvietà sessuologica oltre "il mostro" (o il mostrare) stesso, e tanto per cambiare non muore nessuno; un altro punto a favore. Nondimeno, concordo pienamente con l'autore del libro, Maurice Sendak, secondo il quale la sceneggiatura espande ed approfondisce la sua storia. Non concordo invece con quegli utenti che vedono nell'omissione della foresta cresciuta nella stanza di Max come un affronto imperdonabile; del resto, chiunque si può vedere gratuitamente la trasposizione della fiaba parola per parola, nella versione corta quasi-animata del 1973, per conoscere quanto poco manca, e quanto invece è stato aggiunto.

Lo so, è terribile quanto la mente infantile differisca da quella degli adulti, e quanto la mia -di bambino più vecchio del mondo- da entrambe; ma devo ammetterlo, ogni tanto è bello vedere un film con tante facce simpatiche.

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