24/12/09

Mighty Joe Black

Allietato dalla Crema Afghana dopo oltre tre mesi di ordinarie porcherie, posso finalmente apprezzare l'atmosfera festiva che come sempre contrasta con il malumore stagionale, e mi vedo due film di fila. Il primo:


Moon di D. Jones (2009)
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paradossalmente mi riporta in un passato in cui non perdevo l'occasione di indossare una tuta da meccanico (truccata da tuta da film SCI-FI, con tanto di strappo insanguinato su una gamba), di aggiustare il mio droide ricavato da un fustino di detersivo, o di consegnare all'entrata il mio coupon per un bagno caldo... Erano i tempi in cui scrivevo "Old Women", un racconto lungo imperniato sulla strage dell'equipaggio di un cargo spaziale da parte di un gruppo di robot con sembianze da vecchie signore. Nella successiva trasformazione in soggetto filmico, si prevedeva che il tutto fosse già avvenuto, e che l'intera durata del lungometraggio descrivesse la vita quotidiana dei sopravvissuti a base di sesso, droga e rock n'roll; inutile dire che a quei tempi non solo non avevo un indizio valido sulla realtà del sesso, e l'unica droga che usavo oltre il caffè erano le sigarette, ma addirittura non ascoltavo il rock n'roll, dato che la mia colonna sonora abituale erano le colonne sonore dei film... Solo un istante prima di cadere nel vortice degli anni '30...


Moon è un film che mi ricorda vagamente quell'idea di film, compresa la clonazione che era un elemento determinante nella storia originale; anche qui non succede poi molto, ma è avvertibile una passione per la messinscena fantascientifica che visualmente omaggia qualsiasi pellicola anni '70/80 del genere, da 2001 (con Mozart al posto di Strauss) a 2010, ad Alien, a Outland, e via fantascemando.


Bellino a vedersi, con una trama abbastanza originale da non rimpiangere di averlo visto, mi capita in una copia con un audio miserabile.

Il secondo film:


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è un documentario Canadese che riassume brevemente "la vera storia del Proibizionismo" e ci introduce ai misteri della verdissima British Columbia, dove sembra che metà della popolazione si dedichi alla coltivazione indoor. Ben documentato, brillante, con abbastanza materiale e un montaggio abbastanza agile da ammortizzare pienamente i 99' di durata, The union (link al sito ufficiale) è uno di quei film che rigirano questo coltello in questa piaga resa insanabile dai governi di mezzo mondo; possiamo solo sperare che, come conclude il Dr. Lester Grinspoon, la Grande Bugia non possa venire supportata o sopportata più a lungo; ma intanto festeggiamo 72 anni di proibizionismo, fumando questo costosissimo preparato medicinale, e illegale.
Che siate maledetti, governanti terricoli; prima o poi perderete la faccia, e non la ritroverete più.

p.s.: il titolo è strettamente personale

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