ha gli stessi titoli di testa "sfogliati" di Salome's last dance (V.) ma se i titoli stessi, stampati nero su bianco, lasciassero qualche dubbio sull'identità filmica, basta vedere entrare in scena i protagonisti per eliminarli all'istante, essendo ancora una volta
(i bravissimi) Sabine Azéma e Pierre Arditi (che qui non si chiama più Lionel, ma Pierre) e di nuovo la Ruga Francese -- vista in Coeurs sul volto gallico di Lambert Wilson (V.) -- che qui tocca ad un giovanottistico André Dussolier (pure visto in Coeurs):
La trama, una storia di violini e tradimenti da un lavoro teatrale di un certo Bernstein, non è sicuramente la cosa migliore del film, condotto con la solita estrema, surrealistica eleganza
Per quanto mi riguarda, mi sarei accontentato della prima scena del primo atto, con quel giardinetto sotto una luna dipinta che è lo scenario dell'incontro fatale;
e dove il doppiaggio italiano (in un file con doppia traccia audio) in questo preciso momento:
traduce per qualche oscuro motivo "diner" in "pranzo"...
E' l'oggetto più surreale di questo Resnais, che come Resnais mi ha piuttosto deluso, ma è pur sempre un Resnais. Giudizio: Resnais.
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