14/03/11

Di bene in peggio

Conosco la persona che mi ha attaccato questo virus influenzale, e conosco addirittura il momento esatto in cui me lo ha sparato addosso -i bambini sono delle mine vaganti- ma è troppo tardi, non importa... Ormai. L'altra sera ho cominciato ad avvertire i primi sintomi dell'incubazione: muco abbondante, debolezza, respirazione peggiorata, colpi di tosse pungenti... Qualche linea di febbre, la sera. I processi mentali sono immediatamente deragliati, compromessi e rallentati da questo tipo di disturbo. Sapevo che se non avessi fatto qualcosa mi sarei trovato presto a letto con la febbre, poiché il caro dottore di famiglia, che per tutta la mia infanzia mi ha avvelenato con gli antibiotici, mi ha lasciato un bel rudere di apparato respiratorio a ricordo indelebile delle sue "cure"; sono stati ben pochi gli anni in cui non ho passato almeno un paio di settimane a letto e questo -che non per caso è il mio primo inverno da "vegano"- è stato uno di quelli... Finora. Cosa fare, dunque. Due sacchetti di arance. Acqua abbondante. E NIENTE altro, se non un po' di respirazione in apnea. Oggi non mi servono altri consigli, SO che il digiuno è la cura per ogni cosa, e il perché dopo tutto non è difficile da comprendere... Non per il blogger, almeno. Dopo due sacchetti di arance spremute, e 24 ore di riposo senza cibi solidi -senza privarmi di un po' di hascish* durante la giornata- mi sveglio e comincio a sputar fuori a pezzi i residui inerti del malanno, a raffica. Adesso è solo questione di restaurare lo status quo metabolico; con calma...


Soltanto una volta che si è compresa la politica occulta del sistema sanitario multinazionale, si possono conoscere (o meglio, ri-conoscere) tutte quelle realtà che riguardano il nostro organismo, e che sono l'esatto opposto delle "verità mediche ufficiali", con le quali si contagiano le abitudini dell'utenza di generazione in generazione... A parte l'orrore del rimedio "tradizionale" del brodo di pollo per questi casi, al quale sarebbe preferibile di gran lunga una bella tazza di cicuta, non ho proprio il minimo indizio per ritenere migliore una sola delle "terapie" moderne prescritte dai medici, a partire dal consiglio "amichevole" -che strano a dirsi viene via gratis, assieme ai veleni prescritti- di mangiare. Certo, una bella bisteccona, magari... Ma, cadaveri a tavola a parte, è l'azione stessa del mangiare che può soltanto peggiorare qualunque tipo di condizione anomala del nostro organismo; è l'istinto che ce lo dice chiaramente quando ci troviamo "malati" e perdiamo l'appetito... Pure, la anoressia viene elencata qui tra i sintomi dell'influenza... Che davvero questa falsa scienza che è la medicina non contempli la più ovvia delle conseguenze dirette della nostra alimentazione, e cioè che mangiando nutriamo innanzitutto il nostro ospite indesiderato, il "micro-organismo", una entità "estranea" (fra virgolette) che in quel momento è in grado di tenerci immobili a letto, privi di forze, ansimanti, debilitati, malati, e che insomma prende il controllo totale di noi e modifica ogni nostro comportamento, che ci comanda a bacchetta, ma che non consideriamo nemmeno quando si tratta di riempirci lo stomaco, come se il carburante ingurgitato fosse in qualche modo riservato esclusivamente all'organismo ospite -noi- mentre il bacillo, virus o microbo che sia, che vive in noi in quel momento dovrebbero starsene lì a guardare a pancia vuota, in attesa che i veleni del dottore li stronchino... senza fretta, naturalmente.


Potrebbe essere necessaria un'altra bottiglia di sciroppo, altre pasticche, o altre fiale da iniettare...
Perché intanto l'ospite mangia e beve e se la spassa riproducendosi senza tregua, e farlo fuori è un'impresa sempre più ardua... In questo ordine di idee, è facile pensare a disturbi ben più seri dell'influenza, e dalle conseguenze esponenzialmente più gravi, che per la medicina possono richiedere anni o decenni per essere debellati, ma che sembra molto più conveniente classificare come "incurabili"... Certo, è così, fintanto che i pazienti "incurabili" passano decenni a "curarsi", avvelenandosi fino alla loro dipartita con una serie di terapie tutt'altro che economiche... E tutt'altro che efficaci.

Per il blogger oggi è giorno di pulizie; mi sto liberando dei detriti semi-solidi e via via più liquidi accumulati finora, con qualche raro colpo di tosse; il muco è tornato subito sotto il livello di guardia, la respirazione  è ottimale. Qualche dose di anidride carbonica (prodotta in apnea) mi aiuta in questo processo. 
A metà di Marzo il tempo è ancora uno schifo, la temperatura decisamente troppo bassa per la stagione. Roba da star male. Ma in questi due giorni abbiamo scoperto che anche la medicina, sotto il regime del Falso, non guarda in faccia a nessuno se non per diagnosticare qualcosa che richiederà l'acquisto di farmaci brevettati. Quelli che avrei dovuto comprare in una farmacia, invece del... Niente, che mi ha guarito.


*) Il blogger non ha alcun dubbio sulla validità dei cannabinoidi contro qualsiasi genere di disturbo, ma so per certo che continuare a fumare senza altri accorgimenti di sorta non può ovviamente contrastare un malanno che non partecipasse già dell'anamnesi... Per quanto mi riguarda, non avrei comunque dubbi nel considerare l'hascish come complemento della terapia sperimentale in questo caso particolare.

Oggi un quarto di cavolo cappuccio a pranzo, e una manciata di frutta secca per dessert. 
Adesso i nutrienti servono all'organismo ospite anche per fare pulizia... Purché siano quelli giusti! In questi frangenti, relativamente molto poco disperati, abbiamo la possibilità di osservare come la soluzione ad ogni problema che ci riguardi deve trovarsi naturalmente in noi, nel nostro istinto, nella nostra intuizione... Alla larga dalle confabulazioni dei falsi-scienziati preposti alle cure sanitarie dell'utenza, i quali notoriamente ricevono buona parte del loro stipendio (quello che permette loro di vivere) da Big Pharma... Che ovviamente non è un male esclusivo degli U.S. -né più né meno come il probizionismo- dal momento che il Belpaese è ancora soltanto una piccola colonia -di particolare valore- dell'Impero Anglo-Americano.

Per riassumere ad arte questa esperienza, come si conviene alle ristrette dimensioni spazio-temporali del blogging, direi allora che: generalmente il digiuno è una ottima pratica per disintossicare l'organismo del cittadino, ammorbato quotidianamente da un'infinità di porcherie più o meno note; nel caso di un attacco all' organismo stesso da parte di un ospite indesiderato, il digiuno è una controffensiva invincibile, che riduce ai minimi termini la minaccia del malessere, nel giro di poche ore. Per quanto mi riguarda, avrei volentieri evitato di aggiungere questo post a partire dall'episodio iniziale della contaminazione, dalla stessa portatrice; ma come si dice, non tutto il male viene per nuocere. Ecco, per finire, un consiglio spassionato per evitare di ammalarsi di qualsiasi cosa, e non soltanto di ordine fisico: state alla larga dalla gente.

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