Riguardo la "droga", ogni droga, e questo infinito percorso di continua esplorazione psiconautica; Lei ha sostituita la femmina, e la conoscenza dell'uomo che rappresento, quella che inizia laddove la maggioranza dei maschi lascia perdere -perché trova Altro a cui pensare- prende il sopravvento giorno dopo giorno, rendendosi insuperabile attraverso la sua continua crescita in ogni materia e direzione; tale conoscenza è quella dell'uomo in sé, non dell'individuo scrivente e non dei suoi anni, ma del suo istante; non è qualcosa di comprensibile nemmeno studiandoci sopra per tutta la vita, ma è la medesima intuizione che possiamo avere del Sè in un attimo qualsiasi della nostra esistenza; qualcosa che riguarda l'essere nel suo insieme e, nel caso particolare dell'uomo manifestato qui, l'insieme del suo tempo in fondo al cielo; qualcosa che possiamo comprendere soltanto come tale, in un "tutto", e dunque soltanto come pensiero ultimo, come esperienza escatologica; come una alternativa alla "morte", che ha il valore precipuo di non essere mai stata considerata.
Lei ha il pregio di essere immediatamente apprezzabile come "migliore del sesso" in vita; l'aspettativa è che la sua rivelazione finale sarà ugualmente migliore della vita. Ma non è questo, ovviamente, che vado cercando; non è per una qualunque ideologia che si può rinnegare l'illusione del piacere, pur conoscendo l'illusione della carne; per me è ancora e soltanto ricerca, la passione infinita per qualcosa che sicuramente per l'essere umano non può avere fine. Ma che un giorno, anche nel mio caso, sarà finita.
Nessun commento:
Posta un commento