il down persiste, come una sveltina in un cesso maleodorante che il lunedì dopo è un grande amore difficile da dimenticare. la primavera esita; il vento scuote gli infissi e sbatte le porte; le rondini tacciono.
dopo il tramonto il vuoto denso delle stanze è lo stesso temuto nell'infanzia, una solitudine vasta e intima; segreta.
ti accorgi di essere stato in un'altra dimensione quando ti ritrovi scaraventato fuori al bordo del tuo letto, la memoria di ogni down del passato, è il down del passato stesso.
tutto è vuoto e flebile, pronto a sbriciolarsi tra le dita.
difficile credere di restare qui un altro istante dove ti sembra di essere nato, e di stare morendo.
ma è solo un altro istante.
04/04/11
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