23/04/11

Ritorno dal futuro

E' fantascienza per il blogger, credere di aver davvero voluto vedere questo

Logan's run di M. Anderson (1976)
quando uscì nei cinema; il film sembra girato in un'epoca preistorica, in cui ci si immaginava che nel 2274 tutti gli abitanti della Terra, riuniti sotto grandi cupole di plastica, sarebbero stati dei fricchettoni anni '70 in costumi da fantascienza anni '50 (da notare qui anche l'ordigno di controllo esteto-chirurgico con display analogico)


con qualche concessione meno puritana per le femmine immesse nel "circuito del piacere"



...tutta la prima parte del film è un caleidoscopio scenografico futuristico vintage





di tale esasperazione da lasciare confusi, un kitsch ben stagionato di intensità quasi russeliana, compreso un uso di droghe sconosciute persino a me:



e del sano blue screen, in una particina minore:


Con il Britannico Michael York


nel ruolo del titolo, affiancato a Jenny Agutter (quella di Walkabout)



nel ruolo della donna.
Il film è stato sceneggiato da un David Zelag Goodman, già autore di Straw Dogs nel 1971; ma c'è anche un rappresentante storico del popolo eletto,

Peter Ustinov
 qui nei panni piuttosto patriarcheggianti dell'ultimo uomo vivo negli U.S... Non poteva che essere un giudeo.

Ottimo il lavoro di rinselvatichimento della Capitale statunitense - una utopia sempre sublime


ottenuta per mezzo di un' opera pittorica, ovviamente, da che la CG non solo non esisteva, ma era probabilmente del tutto inimmaginabile per quelle stesse tribù cinematografiche che immaginarono questa


come la schermata di un computer dell'anno 2274.

Il collega del sandman York è 

Richard Jordan

verosimilmente l'attore più altolocato e meglio educato nella storia del cinema, un nativo newyorkese che alla prestigiosa, millenaria Sherborne School (nel Dorset) acquisì una pronuncia anche migliore di quella del collega Britannico (di Fulmer, Buckinghamshire). Ma bisogna ammetterlo, né Americani né Inglesi parlano più come negli anni '70, e tanto più si arretra nel tempo tanto più per il blogger straniero la lingua risulta comprensibile, quindi la diagnosi è inevitabilmente quella di una situazione degenerativa. E certo, è sempre bello poter seguire un film senza sottotitoli comprendendo ogni parola pronunciata, ma devo anche ammettere che è piuttosto strano guardare un film di fantascienza recitato in Inglese...
Insolito, se non altro; che è sempre un gran bene.

La grande rivelazione di Logan's Run, infine, è lei:

Farrah Fawcett-Majors

già proiettata fisicamente nel futuro degli anni '80 colla sua permanentona bionda.

Infine, l'iniqua società delle campane di vetro giganti, dei "circuiti del piacere" e delle morti programmate a trent'anni è destinata a crollare, non soltanto per la provvidenziale esplosione a catena dei cupoloni stessi nel finale, ma per l'imminente apocalisse a cui porterà lo schiarimento massivo degli "orologi della vita" e il ritorno a una qualche sorta di naturalità che comprenda l'invecchiamento, e il decesso a tempo debito.... 

Mi capita poi di vedere questa foto del protagonista Michael York, su IMDB:


e mi chiedo: ne sarà valsa la pena?

Ma per quanto ne sappiamo del mondo del cinema, qui non si tratta soltanto degli effetti naturali del tempo; e qualsiasi cosa si stia facendo ancora oggi, sulla soglia dei '70, dovrebbe pensare di smettere.
Per un po'.

Battute memorabili:

Jessica 6: "What do you suppose this was?"
Logan 5 : "Looks like some sort of breeding pan. They say people used to breed animals, fish, anything... To eat, you know?"
Jessica 6: "Must have been a savage world!"



"Earth Day", today; i'll copy and paste here my journal from deviantArt for today:

i do care a gob about this world; i don't eat its dwellers -not even other "animal" species- i don't drive stinky noisy things to move myself around... i mean, i don't need any "earth day" really, every day is the good one to think about it to me, just living on it, watching it. feeling it. i think that the very existence of an "earth day" is totally paradoxical so as "ecology" is; this "world" is ALL we have until we walk at the bottom of the skies, we should care about the tiniest insect as well as the whole cosmic organism that a planet is. and yet this should come naturally; there's nothing to say, to read, to write about it; nothing that could be useful, since we need an "earth day".
we went to the city park [link] to celebrate this "earth day"; i was there the day before yesterday, and i happened to meet some squirrels squirreling around, so we brought the camera -- the one with a zoom -- to try and take some photos of them. i came back with a good portrait of MF [link] and one blurry shot with a blurry red spot and a blurry black one: the squirrel, and the blackbird.
i don't care, i saw him IN PERSON, alive, climbing up that tree like a little red twister, stopping on a branch to watch down, and finally disappearing back in his fairy-tale world up there... closer to the sky.
i just love those guys. people living on trees, in woods and forests... the magic dwells there, amongst them all. i love them all.

we don't need an "earth day"; we need "earth years", and "earth centuries"; we need to live an "earth life", because this is where we are and where we should really LIVE.. instead of surviving in the city

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