Era qualcosa-come 30 anni che volevo vedere questo
Walkabout di N. Roeg (1971)
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anch'esso elencato tra i surrealisti forse per via dello scenario, ampiamente desertico, che si rivela appena oltre i muri della metropoli Australiana. E' questo il vero protagonista del film, che segue il ritorno alla civiltà di due giovani aussie dallo spiccato, paradossale accento Inglese, entrambi in uniforme scolastica come le tribù di Lord of the flies. Non c'è nient'altro che richiami un'idea di surrealismo in questo lento, falso Mondo movie, dove alle orribili quanto gratuite scene di caccia -in cui si produce l'amico aborigeno e qualche fuciliere di passaggio- si contrappone qualche breve istante di meraviglia zoofila con alcuni validi rappresentanti (ovvero, esemplari) della fauna Australe
come il diabolico moloch
il feroce vombato (qui mentre sta per divorare i due malcapitati)
l'agile echidna
e il temibile petauro dello zucchero
E' anche possibile che l'etichetta di surrealista derivi dal miraggio del bambino che, vedendo un branco di dromedari nell'outback, crede di vedere anche dei dromedarieri:
Per tutto il tempo mi sono chiesto dove avevo già visto il muso topoide della ragazzetta, che infine su IMDB scopro essere l'infermiera di An American werewolf in London. Persino qualche American User qui si è accorto delle gratuità di nudi e uccisioni, non c'è altro da dire a proposito: non potrò mai apprezzare un film fintanto che sarò costretto a usare il tasto "skip" con tanta frequenza; non ho mai visto in vita mia un film che valesse la vita di una qualsiasi creatura, comprese le formiche di Phase V. Nicholas Roeg, shame on you.
P.S.: con un po' di ritardo, capisco che il surrealismo qui è ispirato dal team di pallonari Italiani che giocano a carte in mezzo al deserto. Degno di Max Ernst.
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