21/08/10

Beautiful specimen of motion picture

A parte l'evidente somiglianza tra il poster del film del '65

e quello che è forse il manifesto cinematografico più famoso della storia, del 1991

ci sono motivi di interesse molto maggiori nel film di questa sera:

The collector di W. Wyler (1965)

che vanno ben oltre il 100% fresh di Rottentomatoes, e la stessa, indiscussa bravura del regista e di entrambi i protagonisti

il tristissimo, glaciale Terence Stamp

e la povera Samantha Eggar, entrambi vittime della più grande follia umana.
The collector può essere visto come un curioso thriller che narra le gesta di un folle, la cui improvvisa ricchezza ha condotto alla deriva attraverso un delirio di onnipotenza; ma non è questo che ho provato, assistendo a quest'opera, giustamente definita da Mr. Cole Smithey "a must-see classic". Presto ci accorgiamo che entrambi i protagonisti sono prigionieri l' uno dell'altra, e in quest'ottica meno insolita -per quanto non meno assurda- possiamo vedere il film come una romantica, disperata allegoria di ciò che chiamano "amore", con tutto ciò che consegue all'unione di universi apparentemente inconciliabili -molto più delle classi sociali- e la straziante assurdità di tutti i compromessi che puntualmente i terricoli riescono a escogitare per poter continuare all'infinito la Grande Commedia.

Senza un solo particolare che possa in qualche modo riferirsi direttamente alle mie memorie -oltre il fattore più o meno inevitabile dei due sessi- The collector ha provocato un momentaneo riflusso mnemonico di intensità davvero inaspettata, naufragandomi di nuovo per qualche istante in quel pantano di lacrime e sangue dove ho strisciato a lungo, in un momento romanzesco e inverosimile che chiamano "passato". Che i ruoli di vittima e carnefice, cacciatore e preda, carceriere e carcerato, siano facilmente ribaltabili come i sedili di un'auto, tanto che alla fine sono intercambiabili -più facilmente dei sedili di un'auto- dovrebbe trasparire abbastanza chiaramente da essere percepibile a qualunque utente dotato di facoltà intellettive, e questo dovrebbe fare di The collector non soltanto un classico da vedere, ma anche uno dei film più stimolanti e nondimeno deprimenti della storia del cinema. Parole come "desiderio", "potere", "pietà", "comprensione" sono forse parte del romanzo di John Fowles da cui fu tratta la sceneggiatura, ma in un film piuttosto avaro di dialoghi, dove molto è lasciato all'immaginazione del pubblico, esse dovrebbero risultare ben più chiare come rappresentazione di concetti universali, come i disegnini per imparare le prime parole...

E' un'opera decisamente più matura (Wyler era già ultra-sessantenne) e financo più originale di Detective Story, non meno desolata e desolante, e credo che nella messinscena di questo abisso di desolazione non si sarebbe potuto scegliere uno sfondo migliore delle campagne Inglesi, con interpreti che parlano un bell'inglese almost-received, dalle fattezze gentili e inesorabilmente tristi degli Inglesi; malgrado la desolata bellezza baciata dal sole che li circonda, i due sono destinati all'ombra della cripta-prigione, il teatrino segreto in cui è rappresentata la "casa".

Per concludere, vorrei suggerire a quanti hanno pensato -come certi americani- allo "psicopatico" Freddie Clegg come ad un collezionista intenzionato da principio a collezionare donne come farfalle, che egli ha dedicata la sua intera esistenza (fino al momento in cui si svolgono i fatti) ad una sola donna, Miranda Grey (facendo chiaramente capire che i suoi rapporti regolari con l'altro sesso sono prestazioni occasionali-professionali) e al sogno di poterla catturare come fa colle farfalle, senza per questo doverla infilzare con uno spillo. E' il "fato" a smentirlo o -come riflette giustamente lo stesso Clegg nel finale- sono le azioni del suo "esemplare prescelto" (il suo "karma") che alla fine lo spingono a questo insolito hobby, sicuramente più problematico e financo più dispendioso del suo originale.

Giudizio: un pezzo da cineteca. Raro.

P.S.: questo è un film bianco/nero dentro

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