05/08/10

Film del bagno pubblico

Deep End di J. Skolimovski (1970)

è un film che aspettavo di vedere dai primi anni '80; un po' troppo, in effetti. Il motivo principale di questo longevo interesse era derivato dal più famoso titolo di Skolimowski, The shout (1978).

Diana Dors qui si diverte a strapazzare l'esordiente John Moulder-Brown.

Deep end non ha punto da spartire con quello; è un film ambientato in gran parte nei Newford public baths di Londra, che si trovano per l'occasione nei Bavaria Studios di Monaco.

L'idea stessa del "bagno pubblico" per me è una stranezza che mi ricorda l'infanzia e un'epoca precedente (o futura) che allora desideravo recuperare, immaginando ogni volta che facevo un bagno di dover entrare con un biglietto d'ingresso (da me abilmente composto) per avere acqua calda e biancheria; non di meno, questa strana sorta di "bagno pubblico" sembra esistere (o essere esistita) davvero in questa strana Londra tedesca, dove oltre alla piscina si può accedere a salette private in cui c'è anche una vasca da bagno...

Il film che aspettavo di vedere da trenta-e-più anni non mi è piaciuto affatto; non ci ho trovato niente di originale, stimolante o interessante, oltre appunto all'ambientazione.
La cosa migliore è il venditore di hot dog cinese

che chiede "with mustald?"
Anche la colonna sonora di Cat Stevens è a mio parere troppo invadente.
Condivido il parere del critico del Newsweek A.Cooper, citato qui: "“A pop-psych tragedy…basically pointless and shallow – a demonstration of artlessness imitating lifelessness".

E' pure vero, come afferma MorlockJeff, che questo film finto-Inglese condivide qualcosa della nouvelle vague Francese più che della new wave Inglese; ma purtroppo per me questo è lungi dall'essere un pregio. Come invece si possa descrivere questa roba come "hauntingly disturbing erotic thriller" per me è un vero, grande, inquietante mistero.
Quasi erotico.

Giudizio: poco, o niente.

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