Il primo titolo di oggi:
Mysterious Science: The truth behind UFOs over Phoenix (National Geographic 2010)
apparentemente interessante, è un prodotto di intrattenimento multimediale che sul sito NG viene presentato così: "...Join a team of rocket scientists, physicists and engineers as they use the latest in advanced technology to attempt to explain the mysterious sightings.". I rocket scientists in questione utilizzano un sofisticatissimo sistema di triangolazione laser che consente loro di produrre una mappa tridimensionale del punto di passaggio più stretto della presunta astronave nella steppa (o è savana?) dell'Arizona, per concludere così -come avevano già concluso tutti subito- che era una cosa molto grossa.
(450 m. ca.)
Altri scienziati, ingegneri aeronavali, attraverso complicate formule e vari esperimenti
arrivano poi a stabilire che una cosa così grossa non potrebbe volare con un sistema di propulsione tradizionale (can you believe this???), ma teoricamente potrebbe grazie ad una fonte di energia elettromagnetica; gran parte dei 45' di documentario, dove rivediamo le solite due o tre riprese della cosa grossa che vola lentamente --già straviste anche su YouTube-- sono necessarie per definire questi due paradigmi universali: che era una cosa grossa, e che probabilmente (essendo così grossa) non era di origine terricola. Ma forse militare.
Il tempo restante viene giustamente dedicato ad un protagonista indiscusso della scena ufologica mondiale, l'Americo-Americano Jim Dilettoso, che ha fatto un sacco di soldi dicendo alla gente se gli ufi sono veri o falsi, e grazie alla sua annosa esperienza, e alla tremenda tecnologia hardware/software che si è potuto comprare:
oggi è in grado di affermare con certezza matematica che questo
non è questo:
ma cosa sia in effetti quest'ultimo, stranamente, non è in grado di stabilirlo.
Possiamo solo star contenti che non abbia tirato fuori l'effetto emboss, e deliziarci delle uniche vere "news" qui presentate, che consistono della testimonianza dell'autore del più famoso e nitido documento video dei fatti (da cui il fotogramma qui sopra) , il quale afferma di aver sempre vista la luna piena oltre la "cosa" volante. Ovvero:
che era trasparente, come vediamo nella reconstruction. Il che pone un nuovo dilemma sulla natura della cosa: tecnologia sconosciuta E.T. o tecnologia segreta T.? Potrebbe essere il tema di un nuovo episodio della serie Scienza Misteriosa, magari tra un decennio.
Nel frattempo, mi sono visto questo
Mary and Max di A. Elliot (2009)
☻
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dove le parole-chiave d'interesse sono: Australia e Claymation. Qui la leggendaria bizzarria degli uomini a testa in giù si esprima ancora una volta come antitesi hollywoodiana, narrando del mondo bianco e marrone della piccola Autraliana e nerd ante-litteram Mary
afflitto dall'obesità e da quella che verrà poi diagnosticata come Sindrome di Asperger...
Mondi brutti, com'è subito evidente, grazie alla meticolosa ricostruzione di ambienti squallidi e pessime abitudini dei personaggi;
e tra un rutto e una puzzetta sopportiamo anche noi questi mondi tanto poco disneyani, seguendo le vicende dei due protagonisti nel loro avventuroso rapporto epistolare, per concludere dopo un'ora e venti che ne valeva decisamente la pena.
Lungi dalle tennologie all'avanguardia degli Americani, e anzi basando l'intera opera sulla gravità primordiale della materia bruta, la "argilla" di biblica memoria qui animata con grande bravura, il film di Elliot (tratto da una storia vera?) ci rivela un grande segreto attraverso la mente dell' Aspergerico (Aspy) per cui le uova dei bambini ebrei vengono covate dai rabbini:
Certo è che tutti loro fumano sigarette mentre covano.
Nondimeno, la piccola Mary ci lascia con qualche nuovo ciclopico dilemma, tra cui il peggiore mi sembra:
Nondimeno, la piccola Mary ci lascia con qualche nuovo ciclopico dilemma, tra cui il peggiore mi sembra:
Giudizio: davvero brutto, ma davvero bello.
N.B.: il titolo ha evidentemente un doppio senso, riferito a quanto scrivevo qualche post fa sulla mia vacanza sintetica... La prima reazione è quella di provvedere con una di tipo naturale.
Ma occorre una qualche sorta di volontà. E una qualche scorta.
Ma occorre una qualche sorta di volontà. E una qualche scorta.
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