Lunedì 30.08
Lascio il paese; a Luino il vento è irresistibile, ma la temperatura è decisamente più gradevole;
Decido di passare il pomeriggio sul lago.
Mi stendo sul prato accanto a questa panchina, nel nitore abbagliante
rimuginando a lungo sulla mia solitudine universale, e finisco steso a pancia all'aria, carezzando l'erba, teoricamente più morto che altro. Assolato, assolutamente isolato. What an asshole.
Abbraccio il mondo, e ne sento il peso aumentare sullo stomaco.
Quando una cosa salta sulla mia mano; abbaia nel mio orecchio.
Una voce chiama da lontano, quando apro un occhio.
Una voce chiama da lontano, quando apro un occhio.
Un canide tipo zwergpinscher nero (focato) mi osserva; esita curioso, festante, ma cauto.
La voce del padrone la richiama: Maya!
La voce del padrone la richiama: Maya!
Ecco, un nome che non sentivamo da qualche tempo; ci ricorda qualcosa... Sul dentro e il fuori.
Su tutto ciò che sembra essere, questa sorta di essere.
Su tutto ciò che sembra essere, questa sorta di essere.
Accarezzo Maya, che mi lecca la mano e la faccia.
Simpatica bestiola.
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