13/06/10

Martyrs II

Nella prima parte della giornata ho visto, ma soprattutto ascoltato mr. William Cooper:



il quale sembrava avere le idee molto chiare a proposito della situazione esopolitica globale; abbastanza da finire morto ammazzato, e a questo proposito Wikipedia ci offre un resoconto dell'atto finale che è a dir poco risibile. William Cooper è stato, come il suo connazionale Philip Schneider (forse il Phil menzionato più volte durante il video) un martire immolato al nulla, dal momento che ancora oggi ufficialmente "gli ufo non esistono", anche se "tutti ci credono".
Re-citando me stesso, è più probabile che non esista niente altro, compreso il Vs. blogger.
Il riassunto della seconda metà del XX secolo secondo Cooper è sicuramente più prossimo alla realtà storica di ogni invenzione letteraria spacciata come tale all'utenza multimediata del Selvaggio West, e in particolare la sua affermazione riguardo il clero (Romano, nel ns. caso) come vero detentore del potere -e del Segreto- è degna di grande considerazione: è qualcosa che diamo per scontato finché si parla di Egizi, Babilonesi o Aztechi, ma l'illusione violenta della demo-krazia preclude alla maggioranza la capacità di riconoscerla come una realtà attuale.
La "questione religiosa", ovvero la più grande beffa mai giocata ai danni dell'umanità, è un fattore inscindibile dal "fenomeno ufo"... Come dice altrove Cooper, "Non sono gli ebrei", i cattolici, o i musulmani, o altri gruppi religiosi in particolare; sono i princìpi religiosi, la religione in sé, la menzogna assurta a verità suprema e superna, la "allegoria" dell'Essere Assoluto che rende allegoriche le nostre esistenze in fondo ai cieli, attraverso l'Industria Multinazionale Ecclesiastica, il vero problema.

Il quadro descritto da Cooper è sempre quello, agghiacciante, che permane nascosto dietro la cortina mediatica; dove gli USA e la ex-URSS sono nemici solo in TV, segretamente alleati da sempre contro una "minaccia rossa" che è lontana qualche anno-luce dal comunismo, e dalla politica terricola in generale, e dove il Gruppo Bildeberg dice ai governi "alleati" cosa fare e cosa non fare... Mentre Loro fanno -anche letteralmente- il bello e il cattivo tempo.
Come all'epoca di regnanti come Enmenluanna o Ramses, gli "amici degli dei", o i loro avatar terricoli (nominali, oppure biologici) non sono messaggeri di una realtà celestiale, ma della più terragna bugia mai escogitata, per mantenere le masse nella più infelice condizione ovina, attraverso la religione e il suo complemento sublunare, la politica; il potere secolare non avrebbe modo di esistere senza quello "metafisico" della chiesa, e il gioco si protrae da millenni senza apparenti vie d'uscita. In forma di monarchia, o di democrazia, è sempre la stessa dittatura occulta a spostare le pedine sullo scenario tridimensionale in fondo ai cieli; a questo proposito, sembra che l'unico individuo degno del titolo di Sua Altezza Onnipotente si chiami KRLL (o CRLL), incontrato alla base aerea di Holloman dall'allora presidente Eisenhower. Ma come sappiamo, Ron L. Hubbard non credeva a queste scemenze; ha avuto decisamente più successo di Cooper, e il dubitabile privilegio di non essere stato ammazzato da un poliziotto...

L'altro martire di oggi è ben più famoso:

Giordano Bruno di G. Montaldo (1973)

dove il filosofo di Nola viene ritratto come un puttaniere

ubbriaconema nondimeno gran pensatore e persona non grata, mina vagante e patata bollente umana con la maschera proletaria e coriacea di Gian Maria Volontè, che si discosta affatto dall'originale

Fonte: WikiMedia

e caratterizza questa biografia in extremis, dove il protagonista affronta le questioni universe dell'umanità con il piglio di un palafreniere e un'oratoria degna di Forrest Gump. Si fa per dire, purtroppo; in assoluto la delusione maggiore qui viene l'ovvia mancanza di genio nel ritrarre un personaggio assolutamente geniale -la cui grandezza è ancora in gran parte ignota, e questa sintesi filmica certo non ha cambiato le cose- in favore di un film dignitoso, che eccelle soltanto a livello visivo grazie alla direzione di Vittorio Storaro

e la colonna sonora, a tratti quasi-sperimentale, a volte assordante, di Ennio Morricone.

Per il poco -pochissimo- che so di lui, Giordano Bruno è stato uno dei più grandi filosofi del Belpaese, e temo anche l'unico degno di menzione qui, avendo espresso in un linguaggio scientifico -ma affrancato dalla preparazione religiosa- e quindi accessibile ai più (materialisti) nozioni e principi della Grande Tradizione Esoterica; ma al momento potrebbe bastarmi quanto afferma qui riguardo l'esser beccai.
Per questo motivo, tutta la bellezza delle immagini che si intravvede dietro la patina logaritmica di una eccessiva compressione DivX non può compensare la pochezza di una sceneggiatura tanto scenografica, e tanto poco filosofica, stesa a quattro mani dal regista assieme all'autore di Piedone lo sbirro e Piange il telefono.
E Italian Fast Food.

Per non parlare di magia, un elemento che Bruno riteneva giustamente fondamentale, che qui si limita all'essenziale suggestione visiva dello sfondo veneziano, e degli interni monumentali sapientemente animati e catturati su pellicola, mentre nella sceneggiatura è soltanto un'accusa di eresia per il protagonista, e tutta la magia intellettuale che egli ci ha espresso attraverso i suoi scritti non trova nessun riscontro nel flusso filmico, che infine ha la consistenza di una dramatization televisiva biografica di altissimo livello.

Giudizio: poco.

P.S.: e finisce male!

Warning: flaming spoiler!!!

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