"They say that dreams are real only as long as they last. Can't you say the same thing about life? A lot of us there are mapping that mind/body relationship of dreams.WE'RE CALLED THE ONEIRONAUTS. We're explorers of the dream world.
Really, it's just about the 2 opposite states of consciousness, which don't really oppose at all. In the waking world, the neuro-system inhibits the activation of the vividness of memories -this makes evolutionary sense- it'd be maladapted for the perceptual image of a predator to be mistaken for the memory of one, and vice-versa; if the memory of a predator conjured up a perceptual image, we'd be running off to the bathroom every time we had a scary thought. So you have this serotonic neurons that inhibit allucinations, that they themselves are inhibited during REM sleep. This allow dreams to appear real, while preventing competition from other perceptual processes. This is why dreams are mistaken for reality."
(the man with long hair in Waking Life)
In altre parole, è per questo che i sogni SEMBRANO diversi dalla realtà; è soltanto un altro punto di vista, il mio, poiché certamente quella che consideriamo "realtà" durante la veglia è talmente irreale durante il sogno che non è nemmeno considerata. Quando siamo svegli abbiamo una certa vaga coscienza -o meglio, consapevolezza- dell' esistenza di uno stato "alternativo" del nostro essere, che chiamiamo "sogno", benché non si abbia la minima idea di cosa esso sia in effetti; quando invece sognamo, l'idea di un qualsiasi altro stato di coscienza, l'idea stessa di "coscienza", non è nemmeno immaginabile, non fa parte di quello stato, di quel "mondo", e dunque semplicemente NON esiste. Nessuno di noi dice o si sente dire da qualcuno in sogno "mentre ero sveglio", oppure "quando mi sveglio"... Ogni sogno è una nuova, breve vita assestante, di cui durante la veglia non possiamo prevedere nulla, esattamente come per il "futuro reale"; ma non solo non sappiamo dove saremo, o cosa faremo in un sogno futuro, non sappiamo nemmeno CHI o CHE COSA saremo. Il fatto che in questo mondo considerato "reale" rispetto all'altro, si usino comunemente espressioni come "sembra un sogno" per definire qualcosa di estremamente bello e piacevole, così come "è un incubo" per l'esatto contrario, ci suggeriscono che in qualche modo tutti noi abbiamo una minima, vaga consapevolezza della maggiore "profondità", della "superiorità" di quelle esperienze che in genere ci limitiamo a considerare "sogni" e dunque "irreali"; ritengo che "in realtà" non ci sia nulla di più vero del sogno, e che questa condizione di stallo che consideriamo "realtà" sia soltanto una delle infinite possibili esistenze di una entità sognante cristallizzata, sospesa in una sorta di loop temporale, in uno stato di incoscienza controllata, e in grado di riconoscere Sé soltanto nella contemplazione dei due distinti stati nel loro continuo susseguirsi, tra i nostri giorni e le nostre notti, tanto nella veglia quanto nel sogno.
L'infinità delle alternative di cui ogni volta abbiamo un diverso esempio, questa vita eternamente nuova, è quanto di più vicino all'idea di eternità, e dunque ciò che in qualche modo possiamo assimilare a quello stato Altro che precede la nascita e la morte di un "essere umano", nato dalla Terra per concimarla, dopo un indefinito ciclo di giorni di veglia e notti di sogno.
P.S.: quando ho visto Waking Life per la prima volta non conoscevo questa coppia che parla di sogni nell'intimità inedita di un letto:
sono Julie Delpy e Ethan Hawke, indimenticabili protagonisti del mio Linklater preferito, Before Sunrise; che purtroppo è un romance, ma purtroppo resta il mio Linklater preferito
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