23/11/09

il baratto

Questa mattina barattavo piccole cose colorate come caramelle, che non erano caramelle; erano oggetti molto preziosi, di un valore inestimabile durante la veglia; non di meno, le tenevo in un sacchetto di carta a righe, proprio come le caramelle. Il baratto avveniva alla luce del sole, in una sorta di parcheggio semideserto; mi si avvicinava una grossa auto, e per qualche minuto contrattavo in termini che adesso non saprei nemmeno immaginare. In pochi minuti di contrattazione il mio sacchetto si trasformava in quattro sacchetti, contenenti oggetti diversi tra loro; prima di allontanarsi la signora a bordo (sul sedile anteriore del passeggero) mi chiedeva una manciatina di quelli più piccoli, perché era rimasta senza. Nessun problema; con lei avevo fatto un ottimo affare, e pensavo che di quel passo mi sarei sistemato in un solo giorno di baratto. Aggiungevo la manciata di quelli piccoli in un sacchetto, ma prima di consegnarlo mi accorgevo che ci era finito dentro la mia forcina per i capelli. "Mi scusi, ma questa è mia" dicevo alla donna, e mi riprendevo la forcina. Pensavo che poteva sembrare una cosa poco igienica, prima di rendermi conto che malgrado il loro aspetto quelle cose non erano commestibili.
Così, eccomi accovacciato accanto ai miei quattro sacchetti pieni di caramelle, sul piazzale vuoto, in attesa di nuovi clienti.

Passeggiando per il centro, di nuovo sotto i portici in P.zza Libertà; uno dei passaggi della nuova galleria si apriva direttamente sul grande salone di un bar con il tetto trasparente. Stava per iniziare un concerto, e mi avvicinavo per scoprire che il cantante era Beck, che si presentava con ogni varietà di strumento a fiato appeso al collo; era praticamente ricoperto di sassofoni, trombe, e quant'altro. Iniziava a cantare senza accompagnamento musicale, credo che la canzone fosse "Jackass": "I've been driftin alone in the same stale old shoes..." Subito dopo si interrompeva, sceglieva uno degli strumenti di cui era ricoperto, un trombone, lo sollevava goffamente e ci soffiava dentro ottenendo una singola nota lamentosa; qualcuno rideva, mentre nell'aria si diffondeva la base musicale della canzone. Nel frattempo mi ero accorto che non c'era una biglietteria o un qualche tipo di controllo sull'entrata, era un concerto gratuito, ma non entravo; Beck non mi sembrava in gran forma.

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