The evil dead di S. Raimi (1981)
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abbia spaventato uno spettatore maggiorenne e vaccinato, quando lo stesso solo venticinque anni dopo può utilizzare al meglio l'aggettivo cheesy per descrivere i mostri e i trucchi di sapore artigianale che si sprecano in questa opera prima di Sam Raimi, ma non di meno devo ammettere che con il suo esagerismo basato sugli stereotipi del genere -la porta che scricchiola per dieci minuti, la doccia di sangue del tutto gratuita, etc.- e in seguito con il supporto sempre più psicopatologico del suo degno compare Bruce Campbell (poi trasformato in guerriero monco nel n.2 e in super-eroe per Army of Darkness, e ancora nell'auto-celebrativo My name is Bruce -- in download) è riuscito a sfruttare il genere senza scadere nella parodia, soltanto esasperandolo fino ad ottenere puntualmente -o quasi- il risultato opposto al brivido.
Non posso credere che nel millennio passato, vedendo una cosa simile
che sembra fatta con la mollica di pane, abbia mai potuto pensare che potesse servire ad altro se non ad essere staccata con un colpo di vanga nel fotogramma successivo --perché un fotogramma in più avrebbe reso la scena spudoratamente comica; e il sospetto che una overdose di makeup
e non una possessione diabolica, fosse il problema della ragazza di Bruce, che non mi abbia sfiorata la mente? E' incredibile, ma è così. Forse non era altro che il bisogno di emozioni del tutto sconosciute, come quelle che potrebbero provare due amici portando tre donne in un capanno nel bosco per ritrovarsele tutt'e tre possedute da un demone assetato di sangue; la volontà di credere, di lasciarsi ingannare a tutti costi. Almeno, a 5.000 lire. E' qualcosa che, in ogni caso, non posso più permettermi.
E non contento, scoperto che il prototipo di questo (prevedibilmente, ancor + casereccio) a titolo Within the Woods, si trova su YouTube, non perdo un altro istante prima di vedermelo.
- Appendix: Within the woods mi ha ricordato il pregio principale del seguente, l'uso della dolly grandangolare in soggettiva e di suoni cavernosi per dare vita allo spirito maligno, ma invisibile, che poi si manifesta nelle varie possessioni. In questo primo sgangherato esperimento, dove l'indemoniato è proprio e soltanto Bruce Campbell, vediamo scene che sono state utilizzate poi, tra le quali appunto la carrellata diabolica-roboante che si interrompe e torna indietro davanti alla porta chiusa, la mano staccata con pugnale che viene riciclata alla bisogna e, a sorpresa, l'omicidio con scambio di persona che non ritroviamo in Evil Dead o nei successivi di Raimi, ma all'inizio del jeu-de-massacre del ben più truculento e verosimile À l'intérieur, del 2007.
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