The real Robin Hood di M. D. Melvin (2010)
☻☻☻
Da quello che vedo qui, la mia principale accusa al Robin Hood di R. Scott è di aver puntato tutto sulla verosimiglianza dello scenario storico e dei personaggi, senza contare troppo sul film in sé, benché lo script sia basato di fatto su una figura leggendaria; il risultato è ovviamente molto più facile da apprezzare in un prodotto che non mena alcuna pretesa artistica di fondo, non essendo un motion picture: è un documentario di History Channel. In HD. Lo stesso Scott
assieme al suo tenebroso eroe
ci accompagnano in questo special alla ricerca di un possibile, "vero" Robin Hood
indietro nei secoli, assieme a qualche dotto oratore dalla pronuncia alquanto received:
(aah...) e con la calda voce off di William Hurt; ma la figura centrale è quella di Mr. Mike Loades:
stunt, regista, coreografo, esperto d'armi e storico militare, qui ci illustra i pregi e i difetti di quello che suona come il peggior finto termine inglese mai ideato, ma che di fatto si dice proprio coat of mail:
la cotta di maglia, il mio tessuto preferito. L'unico abito degno di un re:
ma sostanzialmente inutile, senza uno spesso strato di padding sotto:
Loades ci illustra poi la differenza tra gli alti, poderosi, fieri e costosi destrieri:
e i più piccoli, economici, ma inarrestabili "amblers" come questo Islandese:
che hanno una "marcia" in più, il cosiddetto tölt, o "ambio veloce"; probabilmente lo stesso tipo di cavalcatura usata da Robin e l'allegra brigata. Inoltre, lo scudo più maneggevole e adatto al bowman è il buckler:
In Italiano, brocchiero.
Ancora, si dimostra praticamente per quale motivo non esista uno "shortbow" opposto al "longbow", l'arma preferita dallo yeoman:
Ancora, si dimostra praticamente per quale motivo non esista uno "shortbow" opposto al "longbow", l'arma preferita dallo yeoman:
perché se è corto si rompe. Sembra opinione comune che l'arco di Robin Hood fosse fatto del legno considerato il più adatto allo scopo, quello dello yew tree, o Taxus baccata, mentre un cameo d'eccezione nel film di Scott è quello del suo antico collega Major Oak:
di Edwinstowe, Sherwood Forest, una quercia che è vecchia almeno quanto Robin.
Infine, ricordiamo tutti il messaggio del film rivolto ai giovani, che il "vero" Robin, il più storicamente ricercato e verosimile, quello di Scott, aveva i capelli corti (V.); qui nella dramatization degli allenamenti quotidiani l'attore non è grasso come Russell Crowe
e fa headbanging.
Il che è piuttosto confortante per un blogger capellone. E aspirante wolf's head.
Giudizio: la realtà supera sempre la finzione, specialmente quando si parla di un tempo inesistente, come il passato. Un complemento indispensabile al film; anzi, meglio.
Nessun commento:
Posta un commento