24/02/11

Il ritorno degli ultracorpi

Senza accorgermene, mi sto facendo tutta la filmografia di Herr Hirschbiegel (noto come il regista del Commissario Rex) di cui in dicembre ho visto Der Untergang, e l'altra settimana Das experiment; oggi -ancora, a mia insaputa- tocca a questo, il suo primo film in Inglese:

The Invasion di O. Hirschbiegel (2007)
che, come il "Nuovo Grinta" (V.) trova scampo all'orrenda accusa di remaking in quanto riadattamento  moderno del romanzo di Finney The Body Snatchers; anche in questo caso, non posso testimoniare pro o contro, data la mia ignoranza letteraria. Cinematograficamente questo è il terzo "Ultracorpi" che vedo, e il primo è ancora il migliore. Mi manca solo quello di Abel Ferrara del 1993, l'unico della lista senza "Invasion" di mezzo, e l'unico nominato alla Palma d'Oro a Cannes...
La versione del Tedesco presenta un cast stellare, con la bella e brava Nicole Kidman protagonistica


e il prestante Daniel Craig come robusta spalla


-psicanalista lei, medico lui- pronti ad affrontare con piglio scientifico e razionale la solita pandemia di alienismo, questa volta innescata da un rientro catastrofico dello shuttle; la sostituzione degli individui terricoli qui è di fatto una trasformazione genetica 


che ci priva della gioia di nuovi e sofisticati baccelloni, offrendoci però l'interessante idea che lo scambio avvenga durante la fase REM del sonno. Forse la cosa più infelice di questo ennesimo adattamento è il metodo di trasmissione dell'organismo parassita:


che viene propagato vomitando in faccia alla gente. Now, that's gross.
La memorabile "prova del fuoco" dove è vitale non mostrare le proprio emozioni al nemico era stata affidata ai canidi in passato; nel film di Siegel un cane veniva investito da un'auto, in quello di Kaufman un cane si voltava rivelando un orribile muso d'uomo... Questa volta, il cane è sostituito da una coppia suicida: 



Curiosità: la segretaria della Kidman è una sosia di Kim Goodman, la record-woman campionessa del mondo di lussazione oculare:


perciò ti aspetti sempre che le escano le palle degli occhi, ma non succede mai. Grande suspense.
Ancora a proposito di cultura pop Americana, anche qui hanno preferita l'alternativa al classico:


Il ruolo della paziente psichiatrica tocca alla buona vecchia Veronica Cartwright, ideale per la parte:


costei ha vissute grandi tappe nella storia del cinema in ruoli secondari, da The birds a Alien, fino al precedente remake di questo stesso titolo... ma questo succedeva un secolo fa.

Infine, fase REM a parte, la cosa più interessante del film è il finale, dove per una volta assistiamo alla restaurazione della civiltà terricola, dopo il tentato colpo di mano alieno


e per la prima volta lo scampato pericolo ci viene mostrato realisticamente, come una grande occasione perduta per l'umanità di farsi soppiantare da una specie meno rognosa, o perlomeno non tanto fastidiosa dal punto di vista planetario... Un finale decisamente brillante; cosa che non si può dire dei 90' precedenti.
Il fatto che qui l'eroe sia una eroina supporta da principio questa annunciata catastrofe dello Status Quo restaurato, ponendo la madre terricola disperata ma armata a difesa del suo creaturo, per il quale è pronta a far fuori una stanza piena di gente, amante (e 007) compreso... E infine, ad annichilire il piano di terapia planetaria dei saggi invasori.
Giudizio: mediocre. Ma non americano.

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