03/02/11

The Right Man

Is this one:



Il buon Bogdanovich -finalmente sobrio- questa volta non ci parla di The terror, ma essendo il portavoce ufficiale della New Hollywood ci parla della Vecchia Hollywood, e del suo più grande maestro, Hitchcock, e di quello che è forse il meno hitchockiano degli hitchcock, e per questo uno dei più interessanti, The wrong man (V.).


L'art director Paul Sylbert


racconta di come si ottenne quel famoso vortice di disperazione (V.)


e di come l'idea di riprendere Manny dallo spioncino della porta della prigione


abbia richiesta la costruzione di una cella di  "about 5 and a half feet" che entrasse per intero nel quadro dell' obbiettivo grandangolare infilato nello spioncino... Cosa che oggi si risolverebbe con un'oretta di lavoro al computer. E infine ci rivela:  Hitchcock was fascinated with deception, illusion... That kind of stuff really was where his interest was. Una delle poche grandi verità sul Maestro.


Con qualche scatto inedito


e aneddoti interessanti, questo doc evidenzia come la moderata hitchcockianità, il verismo gravoso dedicato ad una storia vera, e l'effimero distacco del Maestro dai propri insuperati canoni stilistici (che due anni dopo raggiunsero il livello barocco di Vertigo) abbiano di fatto contribuito ad un grande hitchcock, che forse non è il meno conosciuto, ma all'epoca fu senz'altro un fiasco. E tanto per essersi messo alla prova in un film quasi-realistico, ed emotivamente più denso del solito, quanto per aver proseguito poi nel mondo del sogno filmico di North by Northwest, e oltre, possiamo solo essergli grati. A questo punto della mia carriera di guardatore di film ed osservatore generico, temo di avere ogni buon motivo per sospettare che non vedrò un film migliore di un Hitchcock prima della mia dipartita; e tutto considerato, per quanto io possa amare il Maestro, è un vero peccato. Per tutti noi.

Sembra che l'autore di questo, Mr. Bouzereau, sia il più prolifico making-ofista in circolazione, con oltre 150 titoli al suo attivo.

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