27/12/10

A wor(l)d of madness

Il film di questa notte è


Ordet
di C. T. Dreyer (1955)
in cui tutto il cast sembra essere sotto ipnosi come quello di Herz aus glass, mentre arranca da un tinello a un soggiorno lamentandosi della fede altrui e della propria mancanza della stessa, fumando grosse pipe


e bevendo kaffee; visto in lingua originale con sottotitoli in Inglese, Ordet è senz'altro molto più interessante per il me stesso linguista che non per quello cinefilo, a onor del vero incredulo di fronte al fatto che questo titolo possa essere elencato in qualche "top list" più autorevole di quelle degli utenti di IMDB.


Ordet è uno sguardo all'interno della vita bucolica della Svezia dei bei tempi andati



quando andava ancora di moda morire di parto, ma anche resuscitare i morti avvalendosi della propria personale follia, in barba ai contendenti dell'unico vero "dio" che rimane invisibile ai loro occhi...


Se fosse il caso di farci un (altro) film di (altre) 2 ore, e perché, non spetta al blogger dirlo; del resto io sono di quelli per cui due millenni di superstizione made in Israel sono più che abbastanza, e da questo lato non ci sento (V.) proprio. Debbo contentarmi del cameo di questi nobili creaturi di passaggio:


perché per me qui non c'è nient'altro da ricordare.

P.S.: ancora, a proposito della magica "T" che abbiamo appena vista in Tommy (V.), qui appare nella locandina del film, e nello stesso ruolo:


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