18/01/10

Il fantastico mondo di Roald Dahl e le lucertole giganti

Uno dei miei film d'animazione preferiti è James and the giant peach, un capolavoro della stop-motion e una delle fiabe più fiabesche mai scritte; Roald Dahl (che per anni ho pensato essere un nome d'arte) ci ha donato grandi storie per l'infanzia sepolta in noi, poi tradotte in film come Willy Wonka (con due trasposizioni cinematografiche nel giro di quarant'anni) e Matilda (un piccolo classico sottovalutato di DeVito). Adesso è il turno di

The fantastic Mr. Fox di W. Anderson (2009)
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che è un film assolutamente andersoniano, dove ci sono tanti personaggi ma ognuno occupa un suo preciso binario filmico, ogni cosa è al suo posto o ci andrà, ci sono occasionali didascalie o sotto-titoli esplicativi, e c'è un nuovo esploso à la Richard Scarry - dopo quello del Belafonte di Zissou - che potremmo considerare come il suo biglietto da visita più fortemente cinematico, quello dell'esploratore visuale, che va oltre la parete della scena per rivelare la falsa, ma calpestabile profondità della stessa:


Amo l'animazione a passo uno, e l'esordio di Anderson in questa particolare specializzazione (dopo gli esperimenti subacquei) con una tecnica straordinariamente "classica", che fa apparire lo stesso James and the giant peach -ma anche Nightmare before Christmas e gli episodi di Wallace and Gromit- come lavori d'avanguardia iper-tecnologici, è una riconferma del suo spirito "avventuroso" nella sua continua riscoperta dell'arte/mestiere di mettere in scena le storie; quello che io considero lo "spirito giusto" per fare un film, ma che purtroppo sembra essere apprezzato più che altro dalla critica. E' probabile che anche Mr. Fox abbia deluso le aspettative del target medio, ovvero la fascia di età dei moderni lettori di Dahl, cresciuti con le animazioni digitali di Pixar e Dreamworks, ma io non sono tra quelli. Perché non sono cresciuto.
E Mr. Fox mi è piaciuto. Dato che non faccio il critico di mestiere, mi basta.

Questa notte ho ripescata una versione da 1.4 Gb di Spartacus, da cui speravo di trarre un filmino didattico sulla persona di Kirk Douglas; purtroppo, come il precedente, è di una qualità che lascia a desiderare negli ingrandimenti, pertanto ho deciso di trarne solo un paio di fotogrammi:


Ma per quanto mi riguarda possono bastare.

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