E' strano, se ci fermiamo a riflettere un istante sui cliché letterari e cinematografici, osservare come la realtà televisiva odierna corrisponda perfettamente allo stereotipo del "bene contro il male"; il singolo emarginato, o lo sparuto gruppetto di ribelli fronteggiano il colosso implacabile e apparentemente invincibile che rappresenta il Potere. Ebbene, se non bastasse la impressionante somiglianza dell'attuale papa con l'Imperatore Palpatine di Star Wars (che è uno dei suggerimenti di Google inserendo "palpatine", con tanto di immagini!) e lo sguardo evidentemente poco terrestre dei presidenti USA e di altri potenti, questo desolante scenario globale è proprio quello, il più abusato e scontato di tanti libri e film, con una grave differenza: che ad opporsi al pesante giogo imposto dall' impero del Male non c'è un singolo individuo, o un singolo sparuto gruppetto di ribelli. Che tutti, in un modo o nell'altro, finiscono per adeguarsi e, in gergo lucasiano, si arrendono al "lato oscuro"; poiché la Massa umana è soggiogata, e della massa partecipano amici, amanti, genitori e parenti, l'unica alternativa a questo stato massificato delle cose è l'alienazione, la condizione che vivo da parassita e da infiltrato in fondo ai cieli, da tempo indefinito.
Per il blogger Jasper Thompson, come per il diarista Lexy Lex nel millennio scorso, sono pochi i dubbi sulla malignità di un sistema fondato e mantenuto nei secoli nel più completo disprezzo della Natura, che ha scaturito il paradosso fondamentale del moderno "fenomeno ecologico"; e dal momento che -ad es.- non esiste un terricolo in grado di respirare anidride carbonica o monossido di carbonio (o anidride solforosa, etc.) abbiamo una discreta probabilità di certezza sul fatto che questa particolare idiosincrasia per il mondo delle macchine (altri riferimenti filmici, alla saga di Matrix e Terminator) derivi da un idea di "male" che non si oppone soltanto a quello di un possibile "bene", ma a qualsiasi forma dell' essere che potrebbe (teoricamente) operare una scelta fra i due; e purtroppo, e soprattutto, a qualsiasi altra forma.
Dunque questo sistema iniquo non "tollera" a stento quelli che ormai possiamo definire stereotipi e cliché, evidentemente: la produzione e il consumo di questi prodotti multimediali sono parte integrante del sistema stesso, del settore che si occupa dell' intrattenimento (ovvero, della distrazione) della massa stessa; e come ben sappiamo, da qualche millennio a questa parte sono sempre e soltanto i Giudei a sfornare miti e leggende, dei e divi, per le greggi Gentili radunate dalla chiesa Romana... Da Betlemme a Hollywood, dal libro della Genesi al film 2012.
Ma di nuovo, chiunque sia l'artefice di questa messinscena globale (e che molto verosimilmente è alle dipendenze di Qualcun Altro) non si può in alcun modo giustificare l'apatia, l'ignoranza, la pecoraggine ultra-ovina di sei miliardi e mezzo di utenti, pronti a riconoscere questa verità fantascientifica qua e là, davanti o dietro lo schermo televisivo e cinematografico, leggendo tra le righe dei libri d'appendice o dei giornali indistintamente, ma del tutto incapaci di opporsi, di cambiare qualcosa; la benché minima cosa. Si ripetono così all'infinito gli errori degli avi, generazione dopo generazione, sacrificando quotidianamente il vero benessere in cambio di qualsiasi "bene" materiale che li incatena alla stessa grottesca illusione che da principio sostiene la farsa del materialismo.
E' strano, dicevo, perché questi sono "ideali", buoni o cattivi che siano; sono pensieri che riflettono la condizione di degrado estremo di una "civiltà" che sopravvive solo tra virgolette; e come per ogni altra cosa conosciuta in fondo ai cieli, sono solo parole. E' la solita, vecchia storia.
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