16/01/10

In nome di Giovanni

A partire da Hislop in "The two Babylons", ho lette varie teorie sul misterioso significato della famosa "bestia" e delle varie simbologie che si trovano nel libro dell'Apocalisse; alcune interessanti, altre meno. Solo qualche giorno fa, in un periodo in cui sono più o meno del tutto disinteressato a certi argomenti, ho collegato l'idea di quello che considero un ignobile crimine -il battesimo CONTRO la prole dei cristiani- con le antiche profezie di "Giovanni" a proposito della famigerata "seconda bestia" (Apo 13, 11):

E vidi salire dalla terra un'altra bestia che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, ma parlava come un drago.

Lo sappiamo anche noi cittadini, che magari l'agnello lo abbiamo visto solo in forma di costolette: gli agnelli non hanno le corna; né 1 né 3, e tantomeno 2. Ma il fatto che l'animale in questione sia proprio quello che viene più comunemente assimilato a Gesù Cristo è emblematico almeno quanto la sua "doppia personalità", che malgrado l'apparenza candida e innocua nasconde segreti e intenti tutt'altro che ovini, molto caprini... Per quanto mi riguarda, sono sempre più d'accordo con il famoso ex-figlio-di-dio e autore di fama internazionale David Icke, sul fatto che tutti i miti dell' antichità riferiti a serpenti e/o draghi siano correlati ad una razza di rettili antropomorfi che vivono come noi in fondo a questo cielo. Ma questa è una opinione personale, o meglio, una intuizione; continuiamo invece con ciò che viene considerato universalmente valido, indubitabile e financo sacro da centinaia di milioni di terricoli, sempre a proposito della "bestia":

(Apo 13, 16-18):


Essa fa sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei


Sono parole abbastanza note, tratte dal più grande best-seller di tutti i tempi; tuttavia neppure a me era mai capitato di leggerle per quello che sono, senza cercare dei significati misteriosi adeguati al linguaggio criptico-favoloso del contesto, e in particolare per quel famoso numero che potrebbe corrispondere al nome di Nerone, o di mio nonno, indifferentemente.

Ebbene, con questa chiave di lettura "povera" troviamo un significato ben chiaro, se come Hislop consideriamo il "dragone" come la chiesa di Roma; in effetti non si tratta di simbologie oscure, nel senso che il loro significato non va oltre la sfera occulta della chiesa stessa, e dei suoi antichi riti magici Egizio/Babilonesi: si tratta del rito del battesimo, che a quanto mi risulta è anche l'unica occasione in cui un individuo viene "marchiato" sulla fronte; non di meno, questo "marchio" viene imposto al neonato da un ministro della chiesa, ovvero della "bestia", pertanto si può considerare appunto un "nome della bestia"... Può apparire più o meno interessante, come le precedenti interpretazioni lette in passato, ma soltanto questa particolare interpretazione spiegherebbe il motivo di un mondo spiritualmente e moralmente alla deriva, quando il gregge dei pecoroni marchiati dalla chiesa è abbastanza smisurato da proclamarsi il più grande del mondo -- senza smentite altrettanto grandi.

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