06/05/11

λέξηκρατία

Si dice che la Grecia sia stata la culla della "cultura Occidentale"; qualche migliaio di anni dopo, dallo stesso angolo del mondo proviene un interessante ritratto della sua tomba:

Kynodontas di G. Lanthimos (2009)
dove una famiglia viene da sempre tenuta segregata dal padre in una sorta di mini-paradiso artificiale in cui tutti bevono succhi di frutta freschi 


e gli arei che cadono nel prato diventano giocattoli per il più bravo dei tre pargoli... E' una logosfera segreta in cui le parole non hanno il medesimo significato di quelle dei dizionari, e di conseguenza ogni cosa possibile e immaginabile non è "la stessa" conosciuta all'esterno.



Qui si immagina che alle parole (quelle stesse da cui derivano le nostre, e per un italiano è facile intuirlo sentendo dire cose come κάλτσα, γάτα, πατάτα o -addirittura- φωσφορίζων) che compongono la realtà di un mondo si siano affibbiati significati di convenienza, inventati lì per lì soltanto per nascondere la "verità"; così assistiamo ad alcuni tra i dialoghi più strampalati mai uditi come "A cunt is a large lamp. Example: the cunt switched off, and the room got all dark." oppure "You know what dad do if he finds out that I lick your keyboard?" e per giustificare l'arrivo imminente di un cane il padre annuncia solenne: "Soon, your mother will give birth to two children and a dog"...


E' follia assoluta, vissuta nella stessa parvenza di normalità in cui vivono tutte le famiglie del mondo, benché in genere non ci sia alcun bisogno di inventare nuovi significati per delle parole che descrivono, definiscono, e di fatto rendono reale la follia di questo "Impero Democratico"...


Qualcuno su IMDB si lamenta per la recitazione; a me pare che tutto il cast, che scandisce automaticamente le battute senza il più vago accenno di pathos e dove tutti si tolgono le mutande come se bevessero un succo di frutta, sia perfetto. Kynodontas è un film cinematograficamente fragile ma filosoficamente abissale, e tutto il demenziale, perverso surrealismo che trasuda da queste vicende messe in scena su scenari di idilliaca inerzia e imbarazzante, brutale puerilità è in effetti una "riduzione per lo schermo" della paradossale realtà logosferica mondiale, la stessa in cui la bio-sfera del pianeta è seriamente minacciata dalla "specie dominante". 

Nessun commento:

Posta un commento