04/05/11

Rock & Troll

Trolljegeren di A. Øvredal (2010)
Seguiamo tre studenti dell'Università di Volda travestiti da troupe cinematografica, sulle tracce di un sospetto cacciatore di frodo che viaggia su una Rover a dir poco vissuta


e abita in una roulotte diroccata e puzzolente


Ne dovranno fare di strada, attraverso le lande di tenebrosissima e algida bellezza della Norvegia


per trovarsi infine nel bel mezzo della notte e della foresta, inseguiti dalla preda del misterioso cacciatore:

un troll, ovviamente...

E' l'inizio di una breve strana e avventurosa collaborazione tra i giovani cineasti capitanati da Kalle:


e l'orsuto Hans


 che rivivono dapprima la fiaba popolare Norvegese "Three billy goats gruff" in una versione splatter


per poi trovarsi in una miniera abbandonata piena di trolls addormentati


e fronteggiano infine un troll gigante delle montagne che in qualche modo ha superato la barriera dei tralicci ad alta tensione -i quali, abbiamo scoperto nel frattempo, in Norvegia servono soltanto come recinto elettrificato contro i troll giganti...

come sospettavamo da tempo

Il film, che appartiene al sotto-genere del mockumentary "found footage" (come Cloverfield e il suo famoso capostipite, Blair Witch Project) è divertente e auto-ironico con qualche attimo di suspense, locations fiabesche e ottimi effetti visivi, anche se il meglio sono gli effetti sonori, dal grufolare indistinto al mostruoso vociare, dalle abominevoli scorregge dei dormienti all'agonia del gigante, tutto sembra in presa diretta come le immagini traballanti della macchina a spalla... 
Per i Norvegesi sarà pane quotidiano, ma per lo spettatore della colonia Americana Trolljegeren è una boccata d'aria fresca -anzi, gelida- e una volta tanto possiamo goderci la vista di un mostro gigante che non ha nessuna New York da distruggere e nessun esercito invincibile contro. Piuttosto caracollante il finale, che deve aver lasciato a tutti la stessa sensazione di sconclusionatezza, e il medesimo sospetto di sequel incombente... Stranamente, molto meno minaccioso del solito.

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