24/05/11

La fiaba umana

Ho già detto di come la Natura stessa del pianeta, il "paradiso proibito" dell'utente alfabetico, compaia agli occhi del cittadino scrivente come una sorta di fiaba; una impressione meravigliosa che di recente ho imparato ad apprezzare soprattutto grazie a "Flavio", nomea cromatica appioppata ai fulvi, fulminei abitanti dei piani alti al parco cittadino, ai quali ho recata in omaggio della (preziosa) frutta secca negli ultimi tempi.
Questa capacità di maravigliarsi (cioè a dirsi, di scoprire la maraviglia) di fronte alla perfezione cosmica (cioé a dirsi, dell'ordine naturale) è una delle poche vie di fuga di fronte alla follia imperante costituita dal "sistema" comprensivo di ogni ordigno hi-tech, pseudo-cultura e falso-intrattenimento (ovvero, distrazione) multimediale; il film visto tra questa notte e oggidì, che pure partecipa attivamente del medesimo "sistema", è stato a paradossalmente fonte di grande ispirazione per il blogger, tanto che ho deciso di tornare a scrivere per scrivere, fuori dal blog e possibilmente dal computer, sulle orme di quei favolosi favolisti d'altri tempi che hanno avuta la saggissima idea di raccogliere i racconti popolari e di archiviarli in forma scritta per i posteri:

Jacob und Wilhelm Grimm (foto Wikimedia)

figli di un giurista e balivo originario di Hanau, ma soprattutto di una certa sig.ra Zimmer... Lo sappiamo, con lo mtDNA non si scherza... E' una cosa che non mi stancherò mai di ripetere ai Gentili lettori.

Il film è -guarda caso-

dove le fiabe narrate (La principessa danzante, Il ciabattino e gli elfi, L'osso canterino) assieme alle vicende professionali, intellettuali e romantiche dei Grimm sono a onor del vero tra le meno "naturalistiche"; ma nondimeno fungono perfettamente da esempio per l'intero universo folkloristico teutonico ottocentesco, con la presenza di strambi regnanti, piccole genti -stranamente benevole- e l'immancabile Draco (tanto caro ai giudei) qui rappresentati entrambi dai famosi Puppetoon del pluripremiato "George Pal" (aka György Pál Marczincsak -- who "left Germany as the Nazis came to power" -- I wonder why):



che meritano una faccina tutta per loro.
Ambientato nel mondo delle favole che era la Bavaria di due secoli fa, ricostruita in loco nella magnificenza del Cinerama in technicolor anni '60 


quando persino i campi nomadi erano gai, pieni di musica e danze (e in studios riscaldati=)


e i centri abitati erano borghi di un regno incantato





dagli interni sfarzosi




o miserabondi


 ma ugualmente pittoreschi.
Interpretato dai relativamente ignoti Laurence Harvey e Karlheinz Böhm



il film si avvale della partecipazione di alcuni caratteristi ben più noti dell'epoca:


Jim Backus
Oscar Homolka
Buddy Hackett 
e l'indimenticato Terry-Thomas

Particolarmente suggestiva la sequenza del delirio febbrile di Wilhelm, con tutti i suoi personaggi favolosi, 



come Pollicino, il Principe Ranocchio in stop-motion e il Gigante... retroproiettato



Degno di nota il vecchio ciabattino -interpretato dallo stesso Harvey che è anche Wilhelm Grimm:


e che per qualche motivo ci rimanda al Gridoux di Zazie dans le metro (1960):


Chissà se negli anni '60 i ciabattini erano davvero così.

Da Wikipedia: "The Wonderful World of the Brothers Grimm was produced and exhibited in the original 3-panel Cinerama widescreen process". In tutti i fotogrammi qui sopra è evidente il difetto del pannello centrale, e la congiunzione delle strips è più o meno evidente per tutta la durata. Sembra che alcuni dei "pannelli" o strips della copia Cinerama originale siano irrimediabilmente rovinati, pertanto "è molto improbabile" che vedremo mai il film restaurato, come in effetti meriterebbe...
In queste due sequenze possiamo notare il peculiare effetto deformante che si produce con l'assemblamento "analogico" dei tre pannelli, con dei picchi -come nella scena delle danze tzigane- di livello allucinogeno:


Il mio giudizio finale è scontato dall'inizio: favoloso.

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