03/05/11

Il grande gorgo femminile

Da un maestro del genere, regista di semi-classici della Hammer Film come i due Dracula Inglesi (del '58 e del '66, entrambi con Cristopher Lee) The mummyThe Hound of the Baskervilles (del 1959):

The Gorgon di T. Fisher (1964)
che è forse anche meglio (se non altro, per l'originalità del ripescaggio "neo-classico") dei più famosi titoli succitati, ma effettivamente il "mostro" di turno non potrebbe reggere più dei 40 secondi in cui appare


nel finale sicchè il successo popolare è decurtato in partenza... per non parlare della scabrosità di un soggetto che attraverso la mitologia Ellenica e la superstizione provinciale della invenzione letteraria va ad interessare più o meno direttamente (proporzionalmente alla sensibilità dello spettatore) il Grande Mistero Muliebre; il che significa, in una parola: fiasco. Al di là della sagace -e inattesa- battuta di Doc Brown in Back to the future, sembra che tutti i cineasti del mondo sappiano bene che è meglio lasciar stare la sfera femminile, se non per dichiarare il più artisticamente possibile la loro -beata o meno- ignoranza in materia. Casi più unici che rari nella storia, Persona di Bergman e INLAND EMPIRE di Lynch; che infine sono film d'essai, discussi e noti per la loro discutibilità, più che altro, ma lungi entrambi dall'essere popolari... E' lecito supporre che Terence Fisher non avesse mire tanto alte; molto più probabilmente, qui la mira l'ha soltanto sbagliata.
Così come l'autore sembra aver sbagliato il personaggio: infatti la Megera protagonista dell'orrido mistero non era una Gorgone, ma una delle Furie (o Erinni)... e se ne sono accorti persino gli Americani...

Comunque sia, in The Gorgon i due "mostri sacri" della Hammer Film, Cristopher Lee

un "gigante" dell'horror (guarda l'altezza della porta!)

 (as Prof. Karl Meister) e Peter Cushing


 (as Dr. Namaroff) si fronteggiano


in un duello selvaggio di compita e inappuntabile professionalità britannica, nell'interpretare i due scienziati coinvolti nell'orribile mistero della Gorgone il cui spirito maligno può appropriarsi delle spoglie di "una donna" per poi tramutare in pietra chiunque la guardi


Abbiamo detto "una donna"?


Le possibili sospette nel cast non sono poi molte: 


dopo l'agghiacciante urlo di costei che viene inghiottita dalle tenebre, non si vedono altre femmine in giro per il set, oltre l'infermiera Carla (Barbara Shelley)...

Il caso è risolto in partenza, malgrado l'atmosfera insistentemente tetra


che grava sul villaggio di Vandorf...


in bellissime sequenze mega-technicolor girate nei Bray Studios di Londra... anche se, paradossalmente, l'attrice che poi impersona la Megera (V. sopra) in questione -nei pochi istanti in cui è chiaramente visibile- non è la stessa Shelley, ma una tale Prudence Hyman, che probabilmente era meno allergica ai trucchi di scena dell'epoca. (Non è così, la storia "vera" è molto più interessante, quanto inspiegabile)

Memorabile l'espressione di Lee, che dopo aver minacciato di scavalcare il capo della polizia locale osserva l'ufficiale farsi improvvisamente rispettoso e servizievole:


and Cushing's line, when the nurse catches him with a jar of fresh brains in his hands:


"It isn't a pretty sight... Never ceases to amaze me how the most noble
work of god -the human brain- is the most revolting to the human eye."

Watching this, I've found myself asking "there really were people speaking this beautiful English in 1964? and where are they now? Did all of them look a Gorgon in the eyes? Were they just speaking the language that was supposed to be spoken at the beginning of the past century? I don't know, I just can't get it; indeed this is the language I know as English, and I still like it. 
So my final judgement couldn't be anything but -once again: English.

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