23/05/11

Parole in maschera

La recensione del film di oggi è solo un pretesto per un'osservazione piuttosto prevedibile sul mio blog, a proposito dell'industria cinematografica in generale, e dell'horror in particolare; prendiamo ad es. l'attore "canadese" tra gli interpreti del film:

Martin Lavut

che non ha un nome "canadese", ma nemmeno "inglese", per così dire. Se cerchiamo il suo nome su IMDB, le informazioni sono prossime allo zero; lo stesso vale per Rottentomatoes; su Wikipedia il lemma a lui dedicato riporta: "Canadian voice actor..." Of course, he was born in Montreal, Quebec. Hence, he's supposed to be "canadian"... But then again, you can see his face in this movie; and a face, this unchangeable human mask  (persona in the ancient theater) cannot lie:

sort of a young Spielberg, isn't it? So obviously kike

Then googlin' out the man's name, the first result is this one: http://www.shtetlinks.jewishgen.org/colonies_of_ukraine/Lavut.htm

Riguardo l'altro attore, il protagonista del film, il suo nome è 

Paul Stevens

e da dove arriva un cognomen tanto anglofonico, lo leggiamo su whitepages.com:
[...] Americanized form of some like-sounding Jewish name, as well as cognate names in other European languages such as Stefan and Steffen and their derivatives.

Il film in questione è

The mask di J. ROFFMAN (1961)

che se non altro in questa copia "pirata" prepara lo spettatore alla visione per mezzo dell'etichetta iniziale:


mai aggettivo fu tanto meritato; ma la sorpresa per il blogger sono le sequenze "stereoscopiche"


"sincronizzate" con gli effetti nefasti della maschera maledetta sul portatore;
in part. quella in cui le mani di Giorgio Bracardi assestanti cercano di catturare il malcapitato mascherato:


Senza dubbio la cosa migliore di questo cheezy flick è il bianconero; sembra che il B/N delle pellicole anni 60 sia il migliore in assoluto;


Ovviamente la trama della maschera che modifica la personalità in maniera drastica e irreversibile ci ricorda da vicinissimo quella dell'omonimo fumetto iper-violento anni '80 creato da Mike Richardson (ora presidente della Dark Horse Comics) dal quale fu tratto a sua volta l'omonimo (ma molto meno violento) blockbuster del 1994 (budget di $18 milioni, incasso oltre 350) di Chuck Russell con il "canadese" Jim Carrey  (che non ha un cognome ebreo ed è stato cresciuto come "roman catholic", ma tenuto a rispettare le leggi inviolabili del mitocondrio, è stato partorito da una tale Oram... Che strana combinazione...)

Possiamo star contenti del fatto che almeno questo sia qualcosa di molto meno di un cult movie, e di non aver sborsato un centesimo per vederlo... Si sarà capito che in quanto horror è assolutamente risibile, ma come sempre è ciò che sta dietro a fare paura.
Giudizio: "Let's piss crossways..."

Parole in omaggio col film:

Jolt:
1 a sudden rough movement
SYN JERK:
The plane landed with a jolt.
2 a sudden strong feeling, especially of shock or surprise:
a jolt of dismay

Sheer:
» adjective
1 [only before noun] used to emphasize the size, degree or amount of sth:
The area is under threat from the sheer number of tourists using it.We were impressed by the sheer size of the cathedral.
2 [only before noun] complete and not mixed with anything else:
The concert was sheer delight. • I only agreed out of sheer desperation.
3 very steep:
sheer cliffs / slopes • Outside there was a sheer drop down to the sea below.
4 (of fabrics, etc.) thin, light and almost transparent:
sheer nylon
» adverb straight up or down:
The cliffs rise sheer from the beach.The ground dropped sheer away at our feet.
» verb
 PHRASAL VERBS 
sheer away / off (from sth) to change direction suddenly, especially in order to avoid hitting sth:
The car sheered away, just missing the bike. • (figurative) Her mind sheered away from images she did not wish to dwell on.


Hunch:
noun a feeling that sth is true even though you do not have any evidence to prove it:
It seemed that the doctor’s hunch had been right. • My hunch is that the burglars are still in the area. • I had a hunch (that) you’d be back. • to follow / back your hunches

(Oxford Advanced Genie)

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