14/05/11

Nelle mani di dio

Matthew Cowanaugh 

si presenta una sera dall'agente FBI

Powers Boothe

per raccontargli di quando papà 

Bill Paxton

nel 1979 ebbe una visione

dove l'angelo di dio gli diceva di uccidere i demoni con l'arma magica della stampa americana:

l'ascia

e purtroppo, per colmo della volgarità, i demoni avevano l'aspetto di "gente comune":


è una lunga, interessante storia quella narrata in

Frailty di B. Paxton (2001)
dove una volta tanto non è l'anormalità patente del serial killer il fulcro dell'attenzione, ma nemmeno la sua apparente normalità: è la sua assoluta convinzione -condivisa dai f.lli Blues- di essere in missione per conto di dio, il prescelto che salverà l'umanità dal male, e nel contempo fa il meccanico e accudisce la prole...
Aldilà del caso, e tutto l'interesse filosofico che ne deriva, il film è convincente dall'inizio alla fine, senza un calo ma senza nemmeno un picco, una bella storia ben raccontata, con una serie di conseguenze finali degne di nota


Un cameo d'eccezione, lo sceicco del terrore, ucciso qualche giorno fa in televisione, Osama the Man:

nell'angolo in basso a destra.

Giudizio: ben fatto.

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