15/04/10

Deep focus

Questo è un film che non vedevo da TANTO tempo:

Rebecca di A. Hitchcock (1940)

da più di una vita. Rivediamo la mogliettina di Suspicion:

Joan Fontaine, che stavolta viene impalmata da un riccone di indubbio charme:

Laurence Olivier, che sembrerebbe più affidabile di Cary Grant, e tutto va benone

ma i due devono fare i conti con la vera Protagonista del film, il Titolo in persona, la Cara Estinta il cui spirito impregna le ampie stanze di Manderley

assieme al mio omonimo, Jasper

e a Mrs. Denver

che ricorda vagamente qualcuno....

L'altro giorno, vedendo Saboteur, mi chiedevo se l'incontro tra il mostro e l'eremita cieco in Young Frankenstein non derivasse dalla medesima situazione con Barry e lo zio di Patricia; qui scopro che viene da The Bride of Frankenstein (1935).

Rebecca è senz'altro il film più emozionale di Hitchcock, e l'intreccio è senz'altro il più pesantemente allusivo (malgrado la proverbiale pudicizia filmica intatta) mentre la MdP indugia soprattutto sui tenebrosi fasti degli interni di Manderley, una Prima Donna architettonica di insolita eleganza fantasmatica

una grandissima haunted mansion, in cui lo spettro non si manifesta con dei fenomeni paranormali, ma attraverso le azioni dei suoi abitanti; e grazie al deep focus essa li imprigiona senza una via di fuga visibile

Nemmeno Rebecca -che è un grandissimo Hitchcock- è il mio Hitchcock preferito; ma è l'unico ad aver vinto l'Oscar come miglior film.

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