Film come questo
(1932)
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non se ne fanno più.
Qui seguiamo le disavventure del giovane James Allen, di ritorno dalla Guerra
e in cerca di fortuna nel ramo ingegneristico, e di sé stesso in quello filosofico; come si può forse intuire dal titolo non ne trova molta, e una volta ridotto a straccione viene coinvolto suo malgrado in una rapina da $5.oo:
e finisce letteralmente in catene, in una chain gang.
Ma -come pure si può evincere dal titolo- evade
E diventa un costruttore di ponti, cittadino abbastanza rispettato che una volta ripescato dagli sbirri (warning: spoiler) Chicago lo reclama:
Ma le sorprese non sono finite; è una trama incredibilmente elaborata per un film del '931, e anche tecnicamente I am a fugitive è molto più moderno di tanta roba del 2000.
Anche qui il fuggitivo si libera delle catene grazie a un motore; o meglio, ad un autoveicolo:
E' abbastanza probabile che la trovata risalga alla cronaca nera, ma in ogni caso questo film è uscito 10 anni prima di Saboteur (V.). I am a fugitive è un film moderno, crudo, con un Paul Muni incredibilmente espressivo, o espressionistico nella sua interpretazione dell'uomo condannato a 10 anni a spaccar pietre "per aver guardato un hamburger"...
La sua lenta trasformazione da reduce della Guerra
a reduce della Giustizia è impressionante, e diviene istrionica nello svolgimento del doppio-doppio gioco ordito ai suoi danni dai governatori; è difficile dimenticare la disperazione nel suo sguardo nella sequenza di chiusura, quando si allontana camminando all'indietro, inghiottito dall' ombra, mentre risponde alla domanda della sua ex-amichetta "How do you live?"
"I steal!"
(warning: spoiler)
Agghiacciante.
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