16/04/10

Eppur si muove

Qui su La Stampa è stata pubblicato un elenco dei fenomeni sismici nel 2010:

- 12 gennaio: un terremoto di magnitudo 7,3 ha colpito Haiti, distruggendo gran parte della capitale Port au Prince e la zona circostante. La catastrofe ha ucciso 270mila persone e provocato un milione e mezzo di sfollati.

- 27 febbraio: un sisma di magnitudo 8,8 ed il conseguente tsunami ha colpito il Cile meridionale e centrale, uccidendo 500 persone.

- 5 marzo: terremoto di magnitudo 7,1 colpice il sud ovest di Sumatra, Indonesia, con un epicentro a 20 chilometri sottoterra.

- 8 marzo: la provincia di Elazaig in Turchia è colpita da un terremoto del 6 grado scala Richter: 57 morti e decine di feriti.

- 11 marzo: l’ennesima forte scossa di assestamento in Cile dopo il sisma del 27 febbraio: è di magnitudo 7,2 è avviene proprio pochi minuti prima del giuramento del nuovo presidente Sebastian Pinera.

- 14 marzo: un terremoto di magnitudo 6,6 nel nord est del Giappone: l’epicentro è registrato a 40 chilometri a largo delle coste di Fukushima, ma il sisma non provoca un’onda di tsunami pericolosa. Lo stesso giorno un altro terremoto, del 7 grado Richter, viene registrato in Indonesia.

- 25 marzo: terremoto di magnitudo 6,2 a Manila, nella Filippine

- 30 marzo: sisma di magnitudo 6,4 a largo delle coste del Myanmar

- 5 aprile: scossa di magnitudo 7,2 nella Baja California in Messico provoca il panico nella regione ed uccide almeno una persona. Il terremoto viene avvertito fino a Los Angeles e Las Vegas.

L'anno scorso in Aprile è toccato all'Abruzzo, dove ora migliaia di persone vivono nelle baracche; dal mese scorso il vulcano Eyjafjallajoekull in Islanda esala senza tregua fumi densi e venefici, che adesso interessano le cronache a causa dei loro effetti sul traffico aereo internazionale.
Questa è l'Islanda oggi, vista da Google Earth:

A proposito dell'Organismo Ospite, il pianeta che ci ospita in fondo ai cieli, terremoti ed eruzioni vulcaniche sono tra i pochi segni tangibili della sua vitalità che i terricoli tendono a prendere sul serio; questa recente intensificazione dei fenomeni sotterranei potrebbe essere il prodromo di eventi catastrofici risolutivi che potrebbero verificarsi in un atto teorico chiamato "futuro". Ma nel mondo delle parole non abbiamo nulla da temere: dopo la tragedia, possiamo solo aspettarci un degno finale.

Intanto è il 16 aprile, e porto ancora tre paia di calze.

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