Ailuroterapia

Nel tardo pomeriggio, domenica, percorro quelle vie frequentate dai Signori della città che non ho ancora fotografato. Questa sorta di censimento visuale dei miei fratelli grandi arriva così a contare 74 scatti; per quanto a qualcuno potrà apparire inutile sono queste le poche cose belle che io possa vedere qui attorno, e questa missione speciale di ritrarle e metterle online mi esalta.

Cerco di battere il Sole lungo il suo tragitto, inseguendo i suoi raggi che si abbassano inesorabili sullo scenario, e quando la memoria della macchinetta è piena mi infilo in una viuzza laterale per tornare a casa. Quand'ecco che incrocio lui; che mi vede da lontano, attraversa la strada nella mia direzione, con aria svagata, e quando è abbastanza vicino perché possa sentirlo mi dice:

"Meeow"

Capisco subito cosa intende dire.

E' come ritrovare un vecchio amico, e su quella stradina sconosciuta e deserta mi ritrovo improvvisamente a casa, sorridente, e felice di rivederlo. Ha una ferita ben ricucita su un fianco, il pelo attorno sta ricrescendo. "Mio caro", gli dico "Sei guarito!"

Accovacciato, mentre lui si struscia su di me girandomi continuamente attorno, riesco a malapena a fotografarlo; infine sono sopraffatto dalla gioia, non posso fare a meno di schioccare un sonoro bacio tra i suoi capelli di velluto. Quando riprendo il cammino lui fa per seguirmi, gli dico di non farlo; ho già causato un orribile incidente ad uno dei miei più cari amici, grazie alla mia dabbenaggine e alle maledette auto dei maledetti cittadini automobilisti. Un' altra cosa del genere potrebbe uccidermi. Ma il mio amico ha già capito tutto, è già molto più interessato a qualcosa dall'altra parte della strada, che guarda strabuzzando gli occhi prima di lanciarsi all'inseguimento.

Io cammino via ancora tutto sorridente, ho la macchina piena di foto di alberi e nuvole, e lui.
Per qualche ora posso godere degli effetti stupefacenti dell'ailuroterapia, e anche se infine ne restano poche parole, quello di oggi non è un post qualsiasi.