Ho pescato dal torrent questo documentario della serie Horizon (in onda dal 1968!) che è visibile anche sul sito della BBC
How long is a piece of string (click 2 watch it)
dove il simpatico Alan Davies -coetaneo del Vs. blogger che ha un cubito lungo un cubito, come si vede qui, ed è pescetariano, cosa meno evidente- si pone l'obiettivo di definire la misura di un pezzo di spago comprato dal ferramenta:
Tra una porzione di fish&chips
il professore di matematica Marcus du Sautoy gli dimostra che la misurazione tradizionale per mezzo di un righello -che riporta una lunghezza di 32 cm- non è quella definitiva, che le irregolarità e la natura stessa dello spago possono già in partenza annullare la certezza matematica, così come disegnando un Koch snowflake anche sulla sabbia
si può ottenere qualcosa che è teoricamente infinito.
Il cercatore si rivolge al National Physics Laboratory, dove la misurazione con un modernissimo tracking laser
dà un risultato di 319.442 mm; una differenza abissale, e piuttosto attendibile, ma solo in termini convenzionali; come possiamo notare dai suoi atteggiamenti, Alan non si può accontentare di questa approssimazione
Una professoressa evidentemente poco avvezza al pensiero lineare, Becky Parker
lo introduce quindi alla meccanica quantistica, dove le particelle atomiche possono essere osservate in due o N punti nello stesso momento, così come l'osservazione di ogni fenomeno è determinante nello svolgimento dello stesso; come nel famoso double slit experiment, che viene ripetuto facendo passare un raggio laser qui
ottenendo di nuovo il famoso risultato "a righe"
dimostrazione di come i fotoni si comportino in maniera assai poco educata, fisicamente parlando... Quasi che non sappiano nulla della stessa materia di cui sono composti!
Un altro super geek dalla risata strana -il prof. di ingegneria e sedicente "meccanico quantico" Seth Lloyd- prende ad esempio il gatto di Schrödinger, utilizzando come macabro scenario un laboratorio di tassidermia e come spiacevole modello un gatto che -in apparenza- non ha reagito troppo bene al paradosso della famosa scatola:
uscendone impagliato. In un ambiente meno infame
una serra, ci spiega -invero non troppo convincentemente- che la fotosintesi è essenzialmente un processo di meccanica quantistica, in cui i fotoni -energia luminosa- vengono trasformati in energia chimica. Non convinto, Alan viene quindi scortato da Seth in un laboratorio privato, dove
due tizi gli ficcano una microcamera nel naso solo per mostrargli il punto -appena sotto il cervello- in cui avviene la "magia" dell'olfatto -fenomeno puramente quantistico- dove una molecola del così detto odore raggiunge un recettore
ci permette di riconoscere la molecola particolare (l'odore) senza attraversarla, ma trovandosi contemporaneamente in due punti all'interno del ricettore e trasmettendo il segnale al cervello
che ci permette di distinguere un Chianti dal Bostik senza nemmeno vederli, o assaggiarli.
O è solo una presa per il naso?
Quando infine torna dal suo amico matematico, Alan non ha le idee più chiare di prima sulla effettiva lunghezza del suo spago, che potrebbe ancora essere di 32 cm, o 31 e rotti, o infinito, o potrebbe anche non esistere del tutto, al di fuori di un documentario della BBC con uno scrittore comico come conduttore; il suo buon senso gli consiglia allora di lasciare perdere tutto il mumbo jumbo e di seguirlo al pub.
Tutto sommato, il documentario non mi ha detto niente di nuovo oltre quest'ultima nozione sull'olfatto, ma il sentire reiterati questi concetti fondamentali della quantistica è sempre interessante laonde il pensiero si sviluppa ogni volta su nuovi percorsi; è una sorta di film in cui infine il pezzo di spago si rivela non avere una misura precisa, definitiva e immutabile, così come il ricercatore occasionale scopre di non aver mai raggiunto lo scopo di determinarla effettivamente, pur continuando a scoprirne nuove dimensioni... La realtà dello spago, come quella del fotone attraverso le fessure, come quella del gatto, e dello spettatore, è un genere di realtà che può essere compresa -anche- come realtà quantistica; a partire dal presupposto che la stessa osservazione del fenomeno "reale", anche e soprattutto in questo caso, produce modificazioni di tali inestimabili proporzioni che l'intero fenomeno -osservatore compreso- potrebbero dipendere dall'atto stesso dell'osservazione (della realtà di cui partecipa).
Oggi ho conosciuto una lupa, a poca distanza dalla scomparsa del mio unico amico lupo al mondo; se ne stava accucciata oltre un cancello con l'aria triste, in un giardino deserto, quando mi sono chinato per salutarla e carezzare le sue grandi orecchie lanose. Avrei voluto restare più a lungo, e il suo uggiolare quando mi sono allontanato mi ha rivelato che era lo stesso per lei.
Nel pomeriggio, questo sito mi ha aiutato a concentrarmi sull'html senza la distrazione inevitabile della musica. Ma senza voci dall'aldilà.
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