11/10/10

Aussie Blues

Ci mettiamo un po' a capire che la signora sul divano è trapassata prima dei titoli di testa:

quella della madre morta seduta (nella variante più scomoda della sedia) è la gag che apre il mio script del 1987 Last Night in Summer; la vedo realizzata oggi in questa aussie crime story a tinte forti, e non per caso -no, certo- anch'essa è posta in apertura del film:

Animal Kingdom di D. Michôd (2010)

un film nudo e crudo, molto Australiano (e chissà perché i film Australiani più famosi sono violenti) con una colonna sonora molto suggestiva, con un interprete catatonico:

e una donna-vipera già identificata online in varie occasioni come moderna Ma Barker:

La lingua che parla questa gente è simile all'Inglese, ma devo ammettere di non essere tanto padrone della lingua da poter seguire un dialogo dall'inizio alla fine, e mi contento (non essendoci sottotitoli) di comprenderne il senso definitivo; non è un'impresa difficile, perché c'è poco da capire. A parte la vecchia gag della madre morta seduta, Animal Kingdom ha poco da spartire col mio film del 1987. Più o meno, niente. E' un film duro, freddo, e straniero, con una serie di omicidi più o meno brutali, talvolta fatti in casa:

efficaci grazie alla totale mancanza di tensione emotiva (pathos) data dal montaggio o dalla recitazione. Morte improvvisa, perlopiù rapida, quasi indolore, e abbastanza frequente; questo è il succo (il sangue, se vogliamo) di Animal Kingdom. Di buon augurio, forse, ma non basta a farne un buon film.

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