13/10/10

Slugged people

Un altro popcorn movie che mi capita senza popcorn è

The puppet masters di S. Orme (1994)

dove questi organismi composti al 60% di materia cerebrale si connettono al sistema nervoso centrale umano e ne controllano le azioni (guarda caso) come burattinai. Film analogico, è uno degli ultimissimi campionari filmici di latex, silicone e meccanismi radio/filocomandati, che ancora non sono in grado di definire come meglio o peggio della più recente invasione di creature digitali.
Tratto da un romanzo di R. Heinlein del '51, che anticipava di tre anni il più famoso romanzo di Jack Finney The body snatchers (da cui l'invasione cinematografica di Siegel) proponendo però una variante postale della contaminazione aliena

che è sicuramente meno scomoda e più ecosostenibile di quei famosi camion pieni di baccelloni... (Non saprei dire però se fosse descritta a questo modo anche nel libro.)
Purtroppo il film è ad anni-luce dalla sublime semplicità del film di Siegel, e arriva ad utilizzare il peggiore dei finali possibili e immaginabili:

l'eroe appeso all'elicottero. Seguito però da un sano scontro generazionale tra padre e figlio all' Americana -a suon di revolverate- che per me equivale ad un inevitabile colpo-di-grazia. (Warning... spoiler!)
Con un impassibile, elegantissimo e claudicante Donald Sutherland

a capo dell'operazione (e del cast) e la sempre più densa capigliatura di Yaphet Kotto

The puppet masters vede tra gli interpreti anche un attore abituato alle invasioni aliene:

Keith David, che ricordiamo in The thing e They live di Carpenter; per quanto non sia mai il protagonista, costui ha al suo attivo qualcosa come 186 titoli!!!

Le uniche idee degne di nota -o post- qui sono quasi accidentali, come l'assalto di un drappello di marines ad un disco volante di latta:

e quello che è invece il vero mezzo di trasporto dei parassiti extraterrestri, una sorta di warmhole che li scarica direttamente nel terreno, senza bisogno di nessun disco volante:


ma alla fine credo che ricorderò questo film, da noi sapientemente rititolato "Il terrore dalla sesta luna" -destino toccato all'omonimo romanzo di Heinlein- per uno tra i ruoli più originali mai apparsi tra i titoli di coda, quello di K.T. Vogt:


Giudizio: è solo la mia pigrizia che mi costringe a vedere dei popcorn movies senza popcorn, posso incolpare solo me stesso

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