24/10/10

Cinemorte

Resident Evil: Afterlife di P. Anderson (2010)

C'erano tutte le premesse del disastro, a partire da un "n.1" già fallimentare -tratto dal videogame, ma meno avvincente- e del resto nessuno si può aspettare un capolavoro al quarto episodio di un franchising basato su un videogame...

Invece "RE:A" è una vera schifezza, con un cast di attori che hanno tutti più o meno la stessa espressività dei personaggi Capcom a parte la Jovovich

che è in grado di spaventare gli zombies con la sua faccia triste da ex-fotomodella riabilitata ma condannata, con quello sguardo da morte sovietica incombente, e un arsenale che ripesca anche la lupara a monetine di peckinpahniana memoria, pur di sollazzare il pubblico IMAX con qualche ripresa in 3D "di rilievo" (in effetti, l'unica cosa di rilievo dell'operazione, a cui noi utenti illeciti e casalinghi non abbiamo accesso).

Non c'è una singola idea degna di nota, in questa accozzaglia di simil-horror videoludico super-digitale con effetti à la Matrix e scene d'azione puntualmente ridicole, e questi nuovi morti-viventi-mutanti

che si fanno (parzialmente) in quattro per attirare l'attenzione sono quasi patetici.

Giudizio: desolante.

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