29/06/11

Etilismo marziale, scimmia filmica

Mi piace Jackie Chan; è forse l'unico Orientale che mi sia davvero simpatico, ma viste le mie simpatie è anche una delle poche persone al mondo che possa vantare questa qualità; in questo film, che lo ha reso celebre in America e nel mondo, dimostra di essere il più incredibile stunt marziale della storia del cinema. 
Rivediamo in azione la Axe Gang che ricordiamo in Kung Fu Hustle, e che sembra sia esistita davvero a Shangai:




Purtroppo i numeri di Jackie non si possono apprezzare per fotogrammi; e oltre alla sua straordinaria bravura nelle arti marziali qui mi sono chiesto come abbia fatto a non annegare



assimilando i suoi "poteri" attraverso l'alcool in diverse scene come queste; c'è da svenire solo a guardarlo.
Come di consueto, coi titoli di coda arrivano gli outtakes, e qui scopriamo che dopo la scena dei carboni ardenti:


c'era qualcuno pronto a spegnerlo, perché i carboni ardevano davvero:


se non bastasse poi qui leggo che ha girato due volte questa scena; perché la prima "non aveva il ritmo giusto"

...

E tra le sue frasi qui leggiamo "It's very important that I get hurt [when making a movie]"; non avevamo dubbi.


Jackie si è rotto il naso tre volte, una volta la caviglia e svariate dita delle mani, gli zigomi e infine cranio;


non si può proprio dire che il suo "acting" sia mera finzione... 
E' forse l'unico divo in circolazione che si guadagni davvero il pane; e benché le tensioni con il regista, che voleva i tradizionali, quanto ridicoli "fili" per le scene d'azione, siano peggiorate fino a trasformare lui nel regista della scena dello scontro finale, grazie ad alcune sequenze di questo film possiamo intuire perché ad altri servano dei simili artifizi scenici; Jackie sembra davvero restare sospeso nell'aria per alcuni, impossibili istanti.

Giudizio: pirotecnico. E simpatico.

Per la serie "quelle vecchie commedie con Cary Grant da guardare durante i temporali estivi", segue:

Monkey Business di H. Hawks (1952)
con un insolito Grant nel ruolo del professore distratto e occhialuto in una delle entrate in scena più geniali di Hollywood, la falsa partenza:

dove Hawks dietro la MdP gli dice "Not yet, Cary";
e lui, sempre assorto nei suoi pensieri, richiude la porta...

E' uno dei pochi film con la Monroe che il blogger, antico estimatore della semplice perfezione di Norma Jean, non aveva mai visto prima; il moderno blogger navigato, vaccinato, e soprattutto "ace" non presta più alcuna attenzione a certi dettagli;




ma il candore irradiato da questa stella è un grazioso mistero che non stancherà mai i nostri occhi.


"Screwball comedy" facile ma di classe, con un twist scientifico sul tema dell'eterna giovinezza che, scopriamo infine, appartiene a tutti gli spettatori in grado di riconoscerla in loro.  
E con qualche scorcio della città degli angeli quand'era giovane, e non sembrava poi tanto male


come invece sembra oggi.

Giudizio: everybody's got something to hide...

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