09/06/11

Mondo Porco

"(Extraterrestrials) are already among us—but they call themselves Hungarians." 

Leó Szilárd, Hungarian Physicist (Cited here)


Taxidermia di G. Pálfi (2006)
Il mondo-discarica made in USA visto poco fa in The Dark Backward è poca cosa, confronto a questo mondo-porcaio Ungherese, che comprende tra l'altro lo scannamento di in porco


e un amplesso quasi-hard-core


anzi, hard-core

consumato su tali resti (osiamo sperare, ancora tiepidi) dallo stesso soldato-lanciafiamme visto in apertura con una laida, obesa babbiona ; se un incipit del genere può sconcertare, la carriera del pargolo nato da questo rapporto -un tradimento pagato caro- è ancora più dura da digerire, essendo colui il campione nazionale di trangugiamento cibi, la cui incerta carriera offre più di un conato:


dal momento che tra una gara e l'altra gli atleti si svuotano regolarmente:


e dopo il pentolone di minestra si passa a un blocco di carni, insaccati e uova sode:


L'entrata in scena della terza generazione avviene a livello fetale


e il suo parto prematuro è cagionato da una stella contenente 20 Kg. di caviale rosso, che gli atletici sposini si dividono con amore sotto gli occhi -a dire il vero alquanto spenti- delle Autorità:


Seguono le vicende del giovane Balatonj, il tassidermista coevo, interpretato dall'inquietante Marc Bischoff


costretto ad accudire il padre, ex-campione a riposo che trangugia ogni giorno scatoloni di margarina e di pacchetti di caramelle, ai quali non toglie la carta stagnola perché aiuta l'ingestione:



La catastrofe finale è affidata a un Deus Ex, ma soprattutto Machina


che permette all'autore di rappresentare la condizione del suo Paese con un ultimo spregiudicato tocco di ironia organica, in linea con il resto dell'opera.
La mia scena preferita è quella ambientata nel libro animato, in cui il soldato pazzo vive un breve incontro "romantico" con La Piccola Fiammiferaia:


fino alla visione "poetica" del suo sperma che si eleva al firmamento, cosa che per certi versi riassume la questione essenziale: qual'è il limite? Le stelle? Diamo per assunto il fatto che il film di Pálfi sia una allegoria al vetriolo del regime comunista e delle particolari vicende che hanno interessata la sua patria dal dopoguerra al 2000, in cui sicuramente qualche blogger cinefilo intellettuale -e possibilmente sinistrorso- saprà leggere ogni evento con nomi e cognomi e date; il Vs. blogger è più o meno del tutto agnostico riguardo le questioni politiche internazionali dai tempi di Tutankhamon in avanti, quindi non saprebbe andare oltre nella sua analisi; ma posso chiedermi quanti, fuori dall'Ungheria, siano effettivamente capaci di/ interessati a/ questa attività intellettuale, mentre stanno guardando un film in cui dei grassoni scopano, mangiano e vomitano a ripetizione; per non parlare di tutto il resto. E' anche inevitabile per me il rimando al clamoroso Mr. Creosote in The Meaning of Life (1983); un episodio di 10 minuti con il grassone inverecondo che si ingozza fino a scoppiare, è quella che chiamo una grottesca allegoria della società consumistica; come si potrebbe chiamare un film di un'ora e mezza che racconta vieppiù le stesse cose, ben condito con tutto ciò di cui sopra?

Io direi: Ungherese. Proprio come il salame.

Ai raffinati critici di Rottentomatoes però è piaciuto; lo danno 80% fresh, e il perché lo potete leggere qui.
Notiamo come Mr. Rothkopf di Time Out N.Y. lo etichetti -guardacaso- con l'aggettivo pythonesque, ma questo non toglie nulla al rossore del suo pomodoro; e Mr. Simon Abrams del N.Y. Press definisce il finale churlishly repulsive, ma anche il suo pomodoro è bello maturo... Mi chiedo se ...

Al mio lettore l'ardua sentenza finale, il film si può vedere tutto su Youtube:


e adesso anche sul mio blog. Posso consigliare la visione solo dopo un pasto frugale.

P.S.: la citazione in apertura mi ha inevitabilmente menato alla conoscenza del Paradosso di Fermi, che viene riassunto su Wiki in un paginone davvero enciclopedico sulla questione (più stringato in ver. It.).
Ma per quanto mi riguarda la ragion d'essere di tale paradosso cessa dopo la sua stessa definizione: "The apparent size and age of the universe suggest that many technologically advanced extraterrestrial civilizations ought to exist. However, this hypothesis seems inconsistent with the lack of observational evidence to support it." Oggi sappiamo che persino gli insetti sono in grado di percepire fasce dello spettro visibile che ci sono precluse, mentre abbiamo visto come una visione UV, o meglio ancora, CCD possa svelare ai nostri occhi cose del tutto inimmaginabili...
Eppure, il "Paradosso di Fermi" esiste ancora; così come il "Mistero degli UFO"...


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