Sembra che tutto sia finito bene; non so dove sono e non so chi sia la gente attorno a me, ma per quello che posso vedere quelli in divisa e maschera antigas hanno fatto fuori alcuni dei civili che adesso riposano in pace qua e là nello stanzone (è una chiesa?). Stranamente, in giro non c'è una goccia di sangue, anche se i soldati imbracciano degli "Schmeisser" (MP40); solo un po' di fumo nell'aria. Sono stordito, in ginocchio sul pavimento, mentre il fumo si dirada e posso vedere i soldati con i mitra spianati; lentamente, alzo un braccio e dico "Heil Hitler!" mentre mi rialzo. Uno dei soldati, quello che posso vedere meglio davanti a me, in divisa grigia, risponde goffamente al mio saluto. Mi spolvero i pantaloni. Mi sveglio.
Anzi, è il Sig. Merula a svegliarmi, con particolare insistenza.
E' un altro esempio, fra gli episodi che durante la mia carriera di sognatore mi hanno indotto a pensare a una qualche sorta di reminescenza che si manifesta soltanto durante l'attività onirica; dal momento che l'ultimo film con i nazi che abbia visto è stato Død snø (V.) la teoria vorrebbe i militi teutonici dalla parte del nemico... Ma non era così questa mattina, e non è mai stato così, dall'altra parte.
No, la vita onirica non è direttamente influenzata da quella sublunare; più probabilmente è vero il contrario. O meglio, quando si tratta di memorie la differenza è definita soltanto da qualsiasi "principio logico" vogliamo e possiamo applicare; se non è Qui e Ora, non fa un gran differenza.
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