23/06/11

Almost there

L'avvento della tennologia digitale che ci ha dato forse il suo miglior franchise disneyano -Toy Story- negli anni passati non ha fatto un granché bene alla Disney, a partire dall'aborto completo di Fantasia 2000 (V.), fino al "capolavoro" presunto The Lion King, che al blogger non era piaciuto proprio; e non solo per la infame scopiazzatura della trama ma anzi, soprattutto, per la piattezza schiacciante e la freddezza "innaturale" delle colorazioni elettroniche e degli innesti digitali intrusivi che hanno funestato altri titoli, come Beauty and the Beast e Tarzan.
Anche questo,

The Princess and the Frog di R. Clements, J. Musker (2009)
è palesemente ombreggiato al computer, ma i disegnatori inseguono l'ideale di animazione "pura", con dei personaggi diseg/nati per vivere su scenari incantati, che ha sempre contribuito alla "magia" dei classici Disney dei tempi d'oro;  



free desktop wallpaper!!



e con il solito intermezzo psichedelico disneyano, qui in versione vodoo:


Quella sorta di "alchimia" che rende davvero unici i vecchi Disney è sicuramente dovuta alla completa dedizione dei lavoratori disneyani alla missione disneyana, per non parlare della carta, degli inchiostri, della "umanità" delle tenniche analogiche... tutta roba dei tempi che furono e che non saranno mai più; ma bisogna ammetterlo, forse anche grazie all'evoluzione di hardware&software, The Princess and the Frog è un quasi -classico, dove anche il fattore jazz e l'atmosfera di New Orleans giocano un ruolo-chiave nell'insieme.
Il mio giudizio -come dice la canzone- è il titolo del post.

Nessun commento:

Posta un commento