27/06/11

Suini e monarchi

Questa sera ho iniziato a guardare questo promettente incipit di

Violent Blue di G.Hatanaka (2011)
-
ma dopo aver saggiamente skippato lo sgozzamento suino non ho trovato un solo indizio che lasciasse sperare in qualcosa di meno peggio nella seguente mezz'ora di film;


e infine quelli che appiccico qui sono fotogrammi non casuali, ma talvolta causali della mancata visione di questa infame, grossolana, squallida,vergognosa parodia di film "surrealista" di cui solo la bruttura rasenta i confini della realtà





Giudizio: inguardabile.
A conseguenza di ciò, capita un altro "più grande film Britannico", un'opera di cui conoscevamo benissimo alcune battute, tratte dai versi dell'immortale Bardo, in primis:


(benché sia il finale)

e in minor misura questa:



non altrettanto nota, ma sicuramente più popolare del seguito:

 

Il film, si sarà capito è

 
Richard III di L. Olivier (1955)
sulle gesta dell'insano Plantageneta storpio, deforme e fratricida e la sua sanguinosa scalata al trono dell'isola di Inghilterra, da sempre governata collo scettro di maniaci guerrafondai ubriaconi sodomiti e/o incestuosi le cui memorie sono cesellate in oro nella Historia Umana.





Il film -oltre ad un ottimo esercizio di Olde English- ci offre la rara occasione di sentir pronunciate le fatidiche parole che abbiamo viste uscire per tanti anni dal becco di zio Paperone:

Tut, tut, tut!

e ci propone la peggiore delle ipotesi riguardo la controversia storica intitolata "Princes in the tower":

Quella dello zio mandante.

Oltre alla curiosità araldica a proposito dell'emblema personale di Riccardo:

il famoso cinghiale bianco cantato da Battiato

che era di fatto un animale sacro ai Celti (e agli Indiani)
e il Triskelion di Thomas Stanley, Primo Conte di Derby, e Re di Mann:


(e simbolo della Trinacria) di cui vediamo qui le radici non meno primitive.
Altro aneddoto da IMDB, è il personaggio su cui Olivier avrebbe basato il suo Richard, questo

"much despised"

Jed Harris, il figuro su cui si narra che la Disney abbia basato il "brutto lupo cattivo".
E malgrado il linguaggio generalmente obsoleto, l'espressione più desueta qui è pell-mell:
In a confused, rushed, or disorderly manner (adverb) + Recklessly hasty or disorganized; headlong (adj.)
Example: Light me a Pell-Mell, well ye?

Giudizio: Shakesperiano.

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