Questa sera ho iniziato a guardare questo promettente incipit di
Violent Blue di G.Hatanaka (2011)
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ma dopo aver saggiamente skippato lo sgozzamento suino non ho trovato un solo indizio che lasciasse sperare in qualcosa di meno peggio nella seguente mezz'ora di film;
e infine quelli che appiccico qui sono fotogrammi non casuali, ma talvolta causali della mancata visione di questa infame, grossolana, squallida,vergognosa parodia di film "surrealista" di cui solo la bruttura rasenta i confini della realtà
Giudizio: inguardabile.
A conseguenza di ciò, capita un altro "più grande film Britannico", un'opera di cui conoscevamo benissimo alcune battute, tratte dai versi dell'immortale Bardo, in primis:
(benché sia il finale)
e in minor misura questa:
non altrettanto nota, ma sicuramente più popolare del seguito:
Il film, si sarà capito è
Richard III di L. Olivier (1955)
☻☻☻
sulle gesta dell'insano Plantageneta storpio, deforme e fratricida e la sua sanguinosa scalata al trono dell'isola di Inghilterra, da sempre governata collo scettro di maniaci guerrafondai ubriaconi sodomiti e/o incestuosi le cui memorie sono cesellate in oro nella Historia Umana.
Il film -oltre ad un ottimo esercizio di Olde English- ci offre la rara occasione di sentir pronunciate le fatidiche parole che abbiamo viste uscire per tanti anni dal becco di zio Paperone:
Tut, tut, tut!
e ci propone la peggiore delle ipotesi riguardo la controversia storica intitolata "Princes in the tower":
Quella dello zio mandante.
Oltre alla curiosità araldica a proposito dell'emblema personale di Riccardo:
il famoso cinghiale bianco cantato da Battiato
che era di fatto un animale sacro ai Celti (e agli Indiani)
e il Triskelion di Thomas Stanley, Primo Conte di Derby, e Re di Mann:
(e simbolo della Trinacria) di cui vediamo qui le radici non meno primitive.
Altro aneddoto da IMDB, è il personaggio su cui Olivier avrebbe basato il suo Richard, questo
"much despised"
Jed Harris, il figuro su cui si narra che la Disney abbia basato il "brutto lupo cattivo".
E malgrado il linguaggio generalmente obsoleto, l'espressione più desueta qui è pell-mell:
In a confused, rushed, or disorderly manner (adverb) + Recklessly hasty or disorganized; headlong (adj.)
E malgrado il linguaggio generalmente obsoleto, l'espressione più desueta qui è pell-mell:
In a confused, rushed, or disorderly manner (adverb) + Recklessly hasty or disorganized; headlong (adj.)
Example: Light me a Pell-Mell, well ye?
Giudizio: Shakesperiano.
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