05/07/10

C21H23NO5

Un pensiero degno di nota riguarda le questioni terrene, a cui il consumatore tende a prestare sempre meno attenzione; dalla sua propria volontà dipende l'interessamento per le materie più elevate, favorito dalla sensazione di impareggiabile calma interiore, ma è la sostanza stessa che inibisce quello per le faccende più prosaiche, in part. per l'aspetto fisico. E' altrettanto facile prestare a queste cose la minima attenzione che permette di passare inosservati; ma non posso negare questa tendenza che è a mio parere un sintomo dell'apertura mentale per qualcosa di "superiore", a svantaggio delle futili apparenze.

La C21H23NO5, che si dice smorzi l'appetito e provochi stipsi, mi procura una fame da lupi e mi fa andare di corpo con estrema regolarità; le sue famose proprietà sedative non mi aiutano certo ad addormentarmi prima del solito, ovvero verso le 3 del mattino... Oltre l'effetto principale e temporaneo, che posso descrivere soltanto come "completo benessere", non ne ho ancora osservato uno collaterale e indesiderato; soltanto l'idea che le mie pupille miniaturizzate vengano notate dagli altri si potrebbe dire tale, ma questo non dipende tanto dalla sostanza quanto dagli "altri". Sospetto che questa proprietà miotica sia direttamente responsabile di alcune modificazioni dell'apparato pensatorio, e non viceversa; in ogni caso, non dimentichiamo che il fenomeno più comune di miosi si verifica in conseguenza ad uno stimolo luminoso... Che curiosa coincidenza.

Questo amabile revival, dopo quasi un decennio di astinenza completa, mi riconferma il fatto che questa "droga" (come ogni altra, a parte la cocaina e l'alcool) è per me una benedizione; un farmaco universale e un ricco nutrimento per la psiche. Riguardo il fattore "dipendenza", non è diverso per me da ogni altra droga, che sia etichettata come leggera o pesante: sicuramente finirei per abusarne spesso e volentieri, se ne avessi l'occasione, ma continuerò a pensare che i deliri di estrema drammaticità cine-letteraria a cui può portare questo abuso si sviluppano in un brodo mentale già predisposto tanto all'eccesso quanto alle sue conseguenze, e per quanto ne so io questa sostanza in particolare non è più o meno dannosa delle sigarette, o di certi prodotti alimentari.

Quello che più mi interessa però è la visione d'insieme, la scena in cui avviene questo nuovo incontro con la controparte femminile (unica, al momento) degna dell'Eroe, e come si inserisce tra gli episodi infinitesimali del solitone, e di quanto scrivevo qui sulla Natura Umana: come sempre, non si tratta di "cercare", ma di "trovare" lungo il cammino cotidiano. E' uno di quegli eventi che richiamano alla mente l'idea di un "fato", una sorta di canovaccio narrativo in cui ci troviamo a improvvisare in ogni momento; l'idea di una "esperienza" non necessaria ma inevitabile; e che essendo gradita è una vera grande novità fra quanto c'è di inevitabile al mondo per il blogger.

Infine, soltanto pel vanitoso IO messo alle corde da questa imprevista terapia d'urto anti-egotica, devo annotare il fatto che l'altro giorno, vedendomi di passaggio davanti allo specchio subito dopo un pizzico di roba, mi sono visto incredibilmente bello.

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