Quello che sappiamo degli "Ebrei" che, famosi o meno, hanno monopolizzato i media e l'industria dello spettacolo -tra le altre cose- negli USA, è che non sono ebrei. La stragrande maggioranza (tra l'80 e il 90%, secondo le diverse fonti) di quelli che considerano sé stessi ebrei e come tali sono noti in società nel mondo intero sono di fatto Ashkenazi:
ashkenazita [a-shke-na-Zì-ta; pr. / aSkena2dzita /], o askenazita, agg. e n.m. e f. [pl.m. -i, f. -e] ebreo originario della Germania o discendente da ebrei tedeschi emigrati nell’Europa orientale e in America - ? Dall’ebr. ashkenaz, usato nel medioevo per indicare la Germania. -
© 2005, De Agostini Scuola S.p.a. - Garzanti Linguistica
Gente che non ha niente a che fare con Israele.
La mia debolezza per i giochi di parole qui sfiora la patologia degli originali cabalisti inventori della shoa, e verosimilmente della sua stessa causa, il nazismo; quando lo studente Italiano legge su Wikipedia: Il nazismo trae origine dal partito politico guidato dal suo ideologo principale Adolf Hitler, l'NSDAP (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, "Partito operaio nazionalsocialista tedesco") non ha dubbi: l'abbreviazione di nazionalsocialismo è nazismo. Se soltanto in Tedesco il nazionalsocialismo non fosse Nationalsozialistische.
Questa ha tutta l'aria di una gag à la Groucho Marx, o peggio, di una di quelle storielle del Talmud con il figlio della parrucchiera...
L'idea che la "Germania" dei "Nazisti" abbia persa la guerra, e che la dittatura democratica degli "Americani" ci abbia liberato dall'incubo delle SS e della Gestapo, è una barzelletta colossale; ma dagli ideatori del super-best-seller "L'antico testamento" e del suo sequel "Il nuovo testamento" non potevamo aspettarci niente di meno.
Mi sono spesso chiesto perché mio nonno, che aveva combattuto in guerra per liberarci dagli odiosi Nazi, odiasse tanto gli ebrei... Oggi lo so. Il fatto è che nessun altro - a parte qualche estremista che si crede "nazista"- sembra saperlo...
Per questa sera, un altro po' di cucina kosher con un "classico moderno" della commedia "americana":
Dead man don't wear plaid di C. Reiner (1982)
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che ancor prima di iniziare, durante i titoli di testa, annuncia a caratteri cubitali:
nomi inequivocabili in primo piano e sullo sfondo, tanto per chiarire in che territorio ci troviamo.
Ebreo fino alla fine, dove viene citata una certa multinazionale farmaceutica:
fondata da due "cugini tedesco-americani"...
Abbiamo qui qualcosa di recente, a proposito della Ill.ma Pifzer; leggere per credere.
L'idea di montare un noir parodistico assieme a degli spezzoni di vecchi film non è male; ma è il metodo che i giudei hanno sempre utilizzato, e non per caso si può definire "mosaico"... Prendere qualcosa di già fatto, ideato e sperimentato da altri, e farlo passare per farina del proprio sacco mescolandolo con altri elementi, altri nomi; ha funzionato con Yahwé, ha funzionato con Yoshua, e ha sempre funzionato in qualsiasi faccenda anche un po' meno trascendentale, alla portata del gregge multi-mediale, come la politica...
O la psicanalisi...
Comunque sia, Dead men don't wear plaid contiene una delle scenette più esilaranti della storia. Quella del "You need a cuppa my java": è il motivo per cui mi sono ripescato questo titolo
Una faccina è solo per questi 3 minuti.
Alla fine, tutte le carte si scoprono, grazie al cameo dell'autore:
Due anni dopo uscì Top Secret, degli Zucker/Abrahams; altra parodia con i nazi e il diabolico complotto sventato. Poi venne Spielberg e Indiana Jones...
E tutto il resto, fino a Osama & Obama.
La parola in omaggio col film è un verbo:
sashay - verb
[V +adv./prep.] to walk in a very confident but relaxed way, especially in order to be noticed:
I watched her as she sashayed across the room.
(Oxford Genie)
Nel film il verbo è usato a sproposito: You sashay over to your New York Times file...
P.S.: per qualche motivo oggi mi sento portato a credere anche a questo
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