25/07/10

L'abisso vivente

崖の上のポニョ di H. Miyazaki (2008)

Ponyo non è soltanto un altra deliziosa creatura dello Studio Ghibli, che in questa occasione utlizza uno stile caran d'ache e una essenzialità di tratto che uniti alla famosa, realistica animazione ne fanno un tripudio per i bambini e un capolavoro per gli adulti; è anche un film che tira in ballo degli archetipi che mi risultano stranamente familiari, e la peculiarità assoluta è che lo vedo in un momento in cui la intuizione di una civiltà molto evoluta nei luoghi meno accessibili a noi abitanti delle terre emerse è particolarmente sentita.


Uno degli archetipi, nella forma fiabesca adeguata alla mentalità materialistica dell'uomo moderno, è quello della sirena, o ondina, che qui vediamo immersa nel suo universo magico in una forma paradossalmente più "realistica" rispetto allo standard della donna-pesce, con quella idea di mutevolezza e di liquidità corporea che ci ricorda gli esseri sottomarini di The abyss, qui sapientemente manovrati dalla magia di un misterioso Fujimoto, che pure incarna l'archetipo di una entità sovrumana d'aspetto bizzarro e di grande potere;

anche la bambina dai capelli rossi è parte di questo mio quadro mentale sommerso, con la sua sfrenata vitalità e la sua pericolosa innocenza...

E' strano che un film "per bambini", teoricamente posto sul livello medio (piuttosto alto) delle fantasie di Miyazaki come Nausicaa, La città fantasma, Il castello errante, La principessa Mononoke, etc., ma ancor più ovviamente puerile, mi abbia suggerito attraverso questi indizi primordiali una linea ideale abbastanza vasta da comprendere la mia esistenza, quella della specie umana e del pianeta "Terra", almeno fino all'epoca del devoniano...

La parola d'ordine, per chi non la potesse più cogliere attraverso l' "incanto" dell' emozione infantile prodotta dal cartone animato, è sempre quella: magia.
Al momento non potremmo definire altrimenti questa esperienza in fondo al cielo, stranamente più comprensibile nella sua essenza quando per un attimo ci troviamo -assieme alle vecchie signore della casa di riposo "Il girasole"- in fondo all'oceano.

Giudizio: magico.

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