24/07/10

Love is money

Paradossalmente, nel secondo lungometraggio Indiano che vedo in vita mia recita lo stesso attore che ricordo nel primo; infatti in

Slumdog Millionaire di D. Boyle e L. Tandan (2008)

Anil Kapoor, che interpretava il super-avvocato dall'eloquente nome di Krishan Pundit nel "remake musicale" -e probabilmente non-autorizzato- di The usual suspects (qui il commento di un utente Indiano a questo proposito) a titolo Chocolate: dark deep secrets, qui è il conduttore del famoso format televisivo in versione Indiana.

Non so se questo si possa definire romantico, dato che il filo conduttore è la ricerca del protagonista innamorato sin dall'infanzia di una compagna di sventure, che spera di poter strappare alla miseria nera;

certo è che soltanto grazie al denaro alla fine potrà realizzare il suo sogno, e se queste battute del protagonista, musulmano rimasto orfano a causa della propria religione:

da un lato possono apparire sagge e ispirate, dall'altro suonano bifide e contorte, come spesso sono i messaggi di tanti successi hollywoodiani... Non è fin troppo ovvio che il nostro miserabile eroe otterrà fama e fortuna per un finale "all singing, all dancing" grazie ai denari della Sony Television anziché quelle stupide leggende popolari? E certamente la Sony non avrebbe mai potuto provocare la morte di una povera madre stracciona musulmana nei bassifondi di Bombay... non quella fisica, almeno.

Il mio giudizio è di conseguenza: dubbio.

P.S.: ancora, su IMDB si legge: "This is the first film since Schindler's List (1993) to win Best Picture, Director and Screenplay at the Golden Globes, BAFTAs and the Oscars." -- nondimeno, è il primo film dopo quello di Spielberg a mostrare un bambino che si tuffa in una cloaca...
Coincidenze morbose.

Nessun commento:

Posta un commento