12/05/10

宮崎 駿

Mini-ciclo di due serate dedicato al cartoon d'autore con

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e

Tenkû no shiro Rapyuta di H. Miyazaki (1986)
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un riconferma della maestria in continua evoluzione dello Studio Ghibli, seppure senza grandi sorprese; sempre inarrestabile nel primo il ladro quasi-gentiluomo, con i suoi soliti colleghi e il solito Zenigata alle calcagna, sempre fantastiche le abitazioni leggendarie e le macchine volanti del secondo, quasi interamente ambientato nei cieli.
Il fatto è che durante la mia infanzia catodica c'è sempre stato qualcosa di Miyazaki, da Heidi (Arupusu no shôjo Haiji di cui era layout artist) a Conan (Mirai shônen Konan) a Lupin III (Rupan Sansei) trasmessi a catena per decenni da varie emittenti. La "novità" qui consisterebbe -al di là della trama- nel formato cinematografico rispetto a quello televisivo; non ho mai visto un Miyazaki al cinema, e anche questi due arrivano ovviamente nel formato ridotto del monitor; quasi-televisivo. Mi accontento della lunghezza del metraggio, per qualche ora di uno svago che per me è letteralmente senza età, ed è uno dei pochi legami con i miei trascorsi televisti di cui non mi vergogno.

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